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Quell’attimo fuggente

Per un attimo fuggente, nella ridda di voci che rincorrevano dalla prima mattinata di ieri oltre alla dirompente notizia che ha veramente scosso la F.1 con l’annuncio del passaggio di Lewis Hamilton al volante della Ferrari per il prossimo anno, si era vagheggiato che il tutto potesse già cominciare dal prossimo 13 febbraio.

Ovvero che Hamilton affiancasse già in questa stagione Charles Leclerc. La cosa sarebbe stata ancor più apetitosa perché avrebbe impedito un anno di separati in casa sia in Ferrari sia in Mercedes.

Quando però gli avvocati delle due parti hanno analizzato le situazioni in essere, per i rispettivi contratti, per Hamilton stesso e per Sainz, con le clausole rescissorie e con quelle che erano le iscrizioni già in essere per il campionato mondiale presso la FIA, si è capito che la cosa, cui corre voce John Elkan volesse puntare effettivamente, avrebbe coinvolto delle situazioni molto difficili da districare anche dal punto di vista economico, per le penali in essere.

Senza escludere, poi, non potesse scattare una sorta di gardening, simile a quella che coinvolge il passaggio dei tecnici di vertice tra una squadra ed un altra per ridurre al massimo il travaso di intuizioni tecniche relative alle monoposto di stagione con cui i piloti hanno già lavorato al simulatore.

Calcolando l’interesse mediatico che ha già ha riscontrato questa tipologia di accordo, che terrà banco per tutta la stagione anche in funzione di quello che potrà accadere in pista, se il tutto fosse stato di attualità operativa per la F.1 sarebbe stato un vero tsunami per quanto concerne il coinvolgimento di appassionati e sponsor.

Proprio in quest’ultimo settore, un nuovo sponsor della Ferrari, nel suo programma immagine ha inserito un vecchissimo modellino di monoposto del Cavallino Rampante con motore anteriore caratterizzato alla presenza di ben 4 numeri 44 indicativi visto che allora non erano ancora così presenti gli sponsor.

Già nel 1950 Ascari salendo sulla monoposto 375 F.1 di Serafini, per rincorrere il titolo iridato a fronte di Fangio, l’italiano corse con il numero 44, lo stesso che porta Hamilton