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FERRARI F1

La Ferrari si gioca veramente tutta la propria credibilità con la SF-24

Con quanto successo in questa settimana, in cui peraltro la Ferrari non ha annunciato il mancato rinnovo, sia pure implicito, di Carlos Sainz come facente parte della squadra anche in futuro, inizia una stagione in cui la stessa si gioca veramente tutto per quanto riguarda la propria credibilità tecnica e d’ immagine agonistica in F.1, puntando sulla rivoluzionata, al 95%, SF-24 .

D’ora in poi l’imperativo, per le due SF-24, è vincere, senza se e senza ma. Vinceranno le puntate sul 16 e sul 55 alla roulette della F.1?

Risposta che è quanto mai sibillina suddividendo la stessa su due differenti livelli; assoluti o parziali. Su quelli parziali non vi deve essere ombra di dubbio, sugli assoluti (iridato piloti e/o costruttori) la cosa ha un alto livello di utopisticità.

L’ obbligo, morale e materiale è che: qualcosa come l’isolata vittoria di Sainz, nella passata stagione, non può essere considerata neanche come un contentino anche se è stata l’unica, per la storia e le statistiche, ad impedire alla Red Bull d’essere dominante in assoluto nella stagione 2023, oltre alle quote punteggi.

Il 2024 deve portare risultati importanti in saccoccia per non correre il rischio di dover affrontare un 2025 in salita e con la prospettiva che succeda che si deva dire e pensare che possa essere solo Hamilton a riportare vittorie, qualora succedesse con il suo arrivo nel prossimo anno, anche sulla Ferrari.

Ovvero fare la trasposizione contraria a quello che era il concetto di Enzo Ferrari: vince la monoposto Ferrari e non il pilota, che può sentirsi solo socio di minoranza. Come abbiamo già ricordato per alcune risposte che diede ai piloti che cercavano una maggiore valutazione personale, spenta sul nascere dal Drake in nome della vetturaFerrari

Diventa quindi importante che la parte tecnica della stagione, che sta per iniziare per la GES, possa portare vittorie al plurale, e comunque un livello più ampio di competitività per quanto riguarda un risultato migliore nella classifica costruttori.

Anche in questo caso con dei distinguo:

Per Leclerc, non perdere il proprio appeal di “predestinato” che si porta da sempre sulle spalle ma che rimane teorico, per ora, per la sua concretezza effettiva nella rincorsa al titolo iridato e che, con l’arrivo di un Hamilton, che di predestinato ha solo “l’obbligo” di diventare il pilota che nella storia ha il numero di vittorie iridate più alto in assoluto, può diventare opacizzato in carriera.

Per Carlos Sainz, che sembra essere diventato in 24 ore il dimenticato “calimero” il pulcino nero, tanto da dover annunciare in proprio il suo “divorzio” unilaterale per la Ferrari, perché deve incrementare le proprie opportunità di carriera anche se non si può permettere di aspettare i risultati di stagione per assicurarsi un posto al volante di una F.1 di prestigio.