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Perché solo la più obsoleta SF71H per Sainz al suo debutto

Carlos Sainz ha scalpitato parecchio per poter provare all’indomani dell’ultima gara della stagione sul tracciato di Yas Marina con la SF1000 durante la sessione di prove che era organizzata per le eventuali giovani promesse della F1, quando in pista le giovani promesse, alcune paganti, non erano certo una presenza univoca ma vi erano nomi ben più che noti e titolati come Alonso, per la Renaut.

Niente da fare con un certo suo disappunto per vari motivi. Innanzi tutto in Ferrari era previsto un programma di lavoro imprescindibile che ha visto impegnato Antonio Fuoco il “simulatore driver ” per il cavallino rampante, con un programma del massimo interesse, continuare ad amalgamare e coordinare il lavoro tra i vari cardini del sistema di progettazione, sperimentazione e sviluppo della monoposto prima portarla in pista. Capire cosa in ogni passaggio non funziona e quelli che sono i parametri che si “mutano” geneticamente sino ad arrivare a delle differenze prestazioni effettive.

Poi non ultimo, per non consentire la stessa opportunità per Vettel , di girare con la Racing Point, prossima Aston Martin con cui il pilota tedesco correrà nella prossima stagione, e dover constatare che potesse ottenere tempi sul giro decisamente migliori a quelli ottenuti con la Ferrari.

Morale della favola Sainz, che ormai è Carlos per tutti, anche per chi non lo conosce e forse mai seguito sino a maggio scorso, potrà scendere in pista al volante di una obsoleta SF71H quando il regolamento avrebbe consentito di usare la SF90 più prestazione.

Si cerca una giustificazione per quanto successo nella fase degli allenamenti sviluppati dopo la fine del lockdown quando furono portati in pista ad allenarsi, ma al Mugello, Vettel e Leclerc. Sainz i primi passi li andrà a fare a Fiorani in modo che possa prendere confidenza con la squadra wx Vettel capitanata dall’ing. Adani.