Tra le voci più ricorrenti, relative alle novità che vi dovrebbero essere, questo non è detto che si devano vedere, in occasione del fine settimana sul circuito di Imola parlano della presenza di una nuova sospensione posteriore sulla SF-23.
Quale componente del complesso puzzle delle modifiche che dovrebbe completare il proprio quadro solo in occasione della gara di Spagna in quanto tipologia di gara e tracciato che vengono ritenuti, in Ferrari, idonei per una nuova interpretazione definitiva della monoposto da portare alle gare successive con solo piccole personalizzazioni, al tracciato.
Questo avrebbe dovuto essere la chiave di volta della stagione in quanto tutto “normalizzato” prima che il fornitore unico annunciasse il test con due set di gomme modificate, per sicurezza, che poi verranno utilizzate a partire dal G.P. d’Inghilterra a a Silverstone.
La modifica alla sospensione posteriore non escluso però che, se presente, deva essere bilanciata con qualcosa di nuovo anche sull’anteriore viste le lamentele dei piloti, nell’ultima gara, in cui le gomme anteriori non hanno garantito di poter sempre impostare la traiettoria ideale.
La SF-23 sembra che fosse molto difficile da “indirizzare” per cui il battistrada ne risultava più sollecitato e quindi soggetto a deteriorarsi uscendo da quello che sarebbe stato il Range delle temperature in cui le gomme stesse avrebbero reso al massimo delle proprie possibilità.
Quello che risulta strano è che all’atto della presentazione della monoposto, uno dei tecnici ha rilasciato una dichiarazione in cui si esternava che le nuove sospensioni, posteriore in particolare, erano state realizzate in modo da garantire una più ampia possibilità di regolazione per adeguarsi al meglio ad ogni tracciato e ad ogni gradazione di battistrada disponibile.
Un intervento, paragonato a quello della monoposto dell’anno passato, che evidentemente non è risultato sufficiente se oggi si parla diffusamente di queste possibili modifiche.