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Verstappen re Leone sbrana tutti in Olanda

Verstappen ha fatto tutto e di più nella gara di casa. Come ormai sembra essere solito fare: pole, vittoria e giro veloce, ovvero 26 punti Ha fatto tutto alla perfezione sfruttando tutta la serie di errori degli avversari, in particolare l’errore della Mercedes che, come nella finale dell’anno passato, che non ha sfruttato la presenza della Safety Car per cambiare le gomme come invece ha fatto fare la Red Bull al campione del mondo riportandolo alla vittoria mentre Hamilton era in testa.

Una replica della gara finale nella passata stagione. Questa volta Hamilton è uscito anche dal podio a favore della Ferrari di Leclerc, dopo essere stato superato anche da Russell, suo compagno arrivato secondo, per non avere cambiato le gomme come invece hanno fatto i suoi avversari.

Ormai si può dire che per l’olandese sta replicando a se stesso in veste di campione del mono, visto che ora il suo vantaggio su Leclerc è salito a 109 punti ed il numero di gare per “illudersi” è ulteriormente diminuito.

La palma della sfortuna spetta di sicuro a Sainz che si è visto anche penalizzato di 5″ per il problema all’uscita del suo secondo pit stop quando per evitare i meccanici della Mc Laren impegnati in un cambio delle gomme ha dovuto rallentare a tal punto da trovarsi ad intralciare un altra monoposto, quasi un pericoloso contatto.

Su di lui anche la spada di Damocle di una possibile penalizzazione in partenza a Monza in quanto sembra che i tecnici siano obbligati a sostituire il suo motore, alla ricerca di quella velocità che è mancata a lui e a Leclerc in questa gara ed a Monza la velocità è ancora più importante per le prestazioni assolute.

Binotto ha detto che tutto quanto sta succedendo deve essere visto anche da un punto di vista positivo in quanto suggerisce di aggiornare sempre di più il progetto della monoposto del prossimo anno correggendo gli eventuali possibili errori.

Hamilton non ha gradito, indigesta, la fase finale ed il risultato di cui ha già fatto capire che ci saranno discussioni nelle segrete stanze come lo ha tacitato Wolff quando l’inglese ha cominciato a lamentarsi via radio, e quindi sentito da tutti, subito dopo il traguardo e durante il giro di rientro.