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Ferrari ritorna al motore 2 con turbo fresco

Dopo la breve parentesi in cui la Ferrari ha deciso di ritornare all’utilizzo motore PU1 con utilizzo a tempo pieno, dalle prove alla gara, nell’ultimo G.P. disputato sul cittadino di Monaco, riprende l’utilizzo della seconda unità disponibile, anticipata rispetto al chilometraggio ipotizzato per la unità 1 perché era necessario poter disporre di una maggiore potenza per contrastare il recupero effettuato dalla Red Bull.

Nella gara di domenica prossima è infatti necessario avere di tutto e di più dal motore endotermico e da quello elettrico in quanto i piloti si dovranno cimentare con un rettifilo della lunghezza di 2,2km. dove è pertanto necessario raggiungere la velocità massima il più presto possibile e non essere solo una “toccata e fuga” negli ultimi metri.

A Maranello, come peraltro devono aver fatto anche tutti gli avversari in particolare in Red Bull e Mercedes, si è lavorato moltissimo al simulatore per programmare tutte quelle che sono le soluzioni più idonee da abbinare all’assetto meccanico ed aerodinamico che diventa poi importante nella parte mista del tracciato, quando le monoposto sfiorano la città vecchia.

E’ ovvio però che i 2200 metri, in cui l’acceleratore è flat ed il motore è a pieno regime, possono fare la differenza specialmente per impedire a chi segue di potersi impegnare in un sorpasso.

Bisogna anche pensare ai punti del tracciato in cui la potenza “elettrica” disponibile può fare la differenza e a Maranello, con Leclerc in particolare, si è lavorato per decidere come comportarsi visto che sul suo motore vi sia anche l’opportunità di avere un gruppo turbo ed annessi a chilometri zero visto il cedimento registrato a Barcellona che è costato 25 punti iridati.

Leclerc non solo deve puntare al recupero su Verstappen ma si deve guardare le spalle da Perez che è diventato molto pericoloso.