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FERRARI F1

Ferrari e Leclerc quanta fortuna

Charles Leclerc commette errori, per fortuna senza conseguenze, e per certi aspetti porta la propria monoposto in prossimità di quei limiti che poi si concretizzano nell’errore. Poi grazie alla sua concentrazione e freddezza riesce ad ottenere dei risultati che risultano essere “esaltanti” per se stesso, la Ferrari, gli appassionati della F.1 e tutto il mondo della F.1 che sta acquisendo dei boss eccezionali con i risultati Ferrari, per quanto riguarda la rincorsa del pubblico ad acquistare i biglietti d’accesso ai circuiti ed il seguito mediatico in generale.

Con Lelcerc la Ferrari mette in campo delle strategie che sono anche veramente azzardate, per avere dei vantaggi programmatici per la gara cui approccia con set di gomme a chilometrò zero che potrebbero essere alla base di un programma di corsa altrettanto interessante a fronte delle temperature elevate previste e che non sono certo le amiche delle gomme.

Poi in Ferrari c’è un rovescio della medaglia: quando succede qualche inghippo tecnico nella maggioranza, per non dire nella totalità, dei casi succede sulla monoposto 55 di Carlos Sainz. Anche in questo appuntamento sulla sua monoposto è stato necessario effettuare un profondo intervento d’emergenza a seguito di un funzionamento anomalo di una pompa di pressione del carburante che è situata in una zona molto interna del serbatoio a sua volta inserito nella scocca.

Cosa fare? breve conciliabolo poi si è optato per l sostituzione totale della scocca visto che per effettuare la riparazione sarebbe stato necessario procedere ad uno smembramento totale della monoposto.

Si è partito da zero, allestendo una monoposto a chilometro zero per quanto concerne molte sue componenti che sono presenti pre assemblate al seguito dei ricambi per un rialzo pesante in caso di incidente complesso, cui sono stati trapiantati e gruppi esterni.

Si potrebbe azzardare che il coefficiente di affidabilità è al 100% sulla F1-75 di Leclerc, moto meno su quella di Carlos Sainz. Viene da domandarsi perché, escludendo ovviamente il pensiero di un “sabotaggio” sistematico nei confronti del madrileno.

Qui entra in scena la fortuna anche se poi alla fine la stessa consente a Sainz di poter essere in lizza per delle posizioni di vertice.