Categorie
Senza categoria

1 monoposto, 7 piloti, 5 giorni, 500 giri, 1500 km. e………. la caccia al record mancato

La grande armata messa in campo dalla Ferrari nella scorsa settimana a Fiorano, aveva come scopo ufficiale quello di “oliare” i suoi piloti mettendoci l’aggiunta di alcuni elemento della FDA, a fronte della ruggine invernale con due cardini altrettanto importanti: quanto avesse avuto come strascico da Covid 19 sul fisico di Charles Leclerc e nello stesso tempo far famigliarizzare Carlos Sainz con monoposto e pista e non solo all’interno del reparto corse.

Nelle segrete stanze si pensava e si sperava che alla fine di questo lavoro si potesse annoverare il nuovo record della pista della Ferrari a Fiorano che resiste da sempre e porta la firma di Michael Schumacher in 55″999.

Allora un record voluto, d’obbligo per rinfrancare la squadra e dar da fare con i titoli sui giornali. Un record ideale, ottenuto con la somma delle registrazioni dei settori migliori mentre il cronometro sul giro completo si era fermato a qualche centesimo oltre i 56″.

Messi da parte i primi due piloti che sono scesi in pista Alesi e Armstrong che hanno girato poco, già la presenza di Shwartzman, a metà della sua sessione, aveva fatto presupporre che qualcosa di nuovo potesse succerò anche in funzione della progressiva gommatura dell’asfalto che di gomma di F.1 ne vede rimanere poca o niente.

Il russo ha staccato un 56″37 che sembrava interlocutorio ma poi, per poter girare con una certa continuità ha dovuto accontentarsi d’essere costantemente oltre i 57″ alti per non dover interrompere troppo spesso le proprie cavalcate per ricaricare la batteria su un circuito di soli 2.967 metri per quanto riguarda il percorso lungo.

Più aggressivo sia pure ancora con una gommatura che si può stimare minima, è apparso Leclerc, che sotto il 57″ è sceso solo dopo 30 giri e fermando il crono in 56″03. Queste è stato il suo unico tempo di rilievo per l’intera giornata visto che il monegasco ha dovuto prestare la stessa attenzione alla tipologia di lavoro sui giri veloci per poter girare costantemente ad un certo livello e non dover ricaricare la batteria con giri oltre i 60″.

Si è avuta anche l’impressione che in qualche occasione abbia lavorato solo su ritmi veloci ma solo su sezioni di pista e non sul giro completo.

Questo suo tempo, ribadiamo ufficioso come tutti quelli registrati in settimana e su cui la Ferrari non ha voluto ufficializzare smentite e conferme, è risultato poi il migliore di tutti gli altri.

Sainz al debutto sulla SF71h, dopo aver preso conoscenza della pista con vetture Gran Turismo, ha usufruito di una gommatura migliore ma si è dovuto accontentare di un 56″25. tempo oltremodo interessante anche in funzione delle volte che ha saputo essere nello stesso secondo per altre 4 volte nella prima giornata. stessa frequenza replicata nella seconda ed ultima giornata di prove che ha visto il cielo coperto da nuvole e quindi asfalto meno caldo.

Poi è stata la volta di Mik Schumacher che ha potuto sfruttare al meglio la gommatura dell’asfalto dopo 350km già percorsi da chi l’ha preceduto. Nella fase iniziale del lavoro solo un volta è sceso a 56″87 sul giro, riservandosi per la giornata successiva con un 56″12 all’interno di un rum piuttosto veloce affiancato da un tempo più lento nella fase finale del lavoro.

Ilott è stato di sicuro il pilota che ha trovato la pista con la miglior gommatura lasciata da chi l’ha preceduto ed è sceso sotto il 57″ proprio nella fase conclusiva del lavoro in cui ha potuto godere di un sole caldo miglior crono 56″85.