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Sainz impegnato a domare il Cavallino e la sua P.U.

Il toreador madrileno ha passato una intera mattinata a cercare di domare in assoluto e capire come fare ancora meglio con quella P.U. montata sulla SF71h per capire come fare poterla sfruttare al massimo sulla pista di Fiorano.

Pista troppo corta per consentire al motore endotermico di ricaricare appieno le batterie, come pure per il recupero di energia in frenata. Ne scaturisce che la gestione della massima potenza risulta essere limitata nei giri.

Se ci si accontenta di girare nel secondo 58″ si possono arrivare a fare alche 8-10 giri. Se invece si spinge per andare al limite del momento la situazione diventa “critica” i giri veloci sono un paio, massimo 3, poi bisogna farne altrettanto a regime medio basso.

Una cosa è certa Sainz non è riuscito a scendere sotto il fatidico 56″ come era avvenuto nella prima giornata ma si è dovuto accontentare di un certo numero di giri in 56″ e qualcosa, sporadici .

Parallelamente i tecnici hanno lavorato con altre soluzioni di altezza da terra regolazioni delle sospensioni con la presenza di un “scintillio” proveniente dalla parte inferiore della monoposto.

Con 53 giri, ovvero un altro mezzo GP percorso il pilota spagnolo ha concluso il suo lavoro salutando gli appassionati con la mano all’ultimo passaggio prima di rientrare ai box.

Ultimo passaggio in cui ha percorso il vecchio tracciato di Fiorano ancora in essere a fianco di quello che viene usualmente utilizzato oggi.