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Imola che futuro per il circuito. Danni per la Pista di Modena?

Il circuito Enzo e Dino Ferrari non sembra avere pace. Dopo avere ospitato di nuovo la F.1 con un apprezzamento quasi incondizionato da parte dei piloti, in particolare, sulle caratteristiche agonistiche del circuito, ovvero sulla gestione dello stesso si è scatenato un uragano che potrebbe avere degli effetti devastanti.

In pochi giorni la rivoluzione è stata tale per cui sono cessati gli incarichi relativi alla direzione nella gestione dell’impianto, il cui nuovo direttore dovrà vincere il bando di concorso indetto che sembra essere molto restrittivo per il back ground di esperienze richiesto, e quasi in parallelo anche il presidente Selvatico Estense è arrivato a scadenza del mandato.

Ora il Con. Ami, che è l’ente di gestione dell’impianto ed in cui sono poi i 23 comuni associati del comprensorio nella multi-servizi e più vicini all’impianto, quindi in grado poter di sfruttare positivamente l’aspetto relativo alle competizioni ed al normale accesso del pubblico, Covid 19 sparendo, deve eleggere i componenti del consiglio di amministrazione che era già in scadenza nei mesi scorsi ma che era stato mantenuto in carica per ottenere la F.1.

Un successo che non è bastato, evidentemente, per garantire delle continuità personali viste le capacità relazionali sia della direzione, sia della presidenza che peraltro hanno già garantito per il prossimo inizio anno una serie di test con monoposto di F.1 da parte di un paio di squadre, oltre agli impegni per il Gran Turismo ed altro, quindi entrate certe.

Corre voce che possa essere una persona molto qualificata, come Giancarlo Minardi peraltro faentino, il possibile nuovo presidente che però deve avere l’opportunità di partire da un foglio bianco su cui cominciare a scrivere un futuro concreto, libero da giacenze del passato e senza doversene occupare e quindi dover vedere rallentato lo sviluppo delle proprie iniziative per rilanciare ulteriormente l’ attività del tracciato, a favore dei conti economici.

Cosa c’entra la Pista di Modena?

Qualche mese addietro erano state spese delle parole, pressanti e per certi aspetti concrete da parte della politica regionale prima delle elezioni in particolare, cui fa capo la Motor Valley, per far si che questo tracciato, che per ora è di totale proprietà privata, possa diventare veramente un Autodromo con gli allungamenti necessari della pista e con il completamento delle strutture di supporto, a partire dalla strada di accesso che per ora è una vera vergogna ( commenti dei colleghi arrivati alla presentazione Maserati) anche per la poca sicurezza che la caratterizza.

Ora con questa nuova revisione degli assetti all’interno della proprietà del tracciato di Imola, la stessa assume un grosso impegno a livello degli equilibri politici, provinciali, regionali e nazionali, e visto quanto è sinora successo nel rapporto delle possibile iniziative organizzative e strutturali tra Modena e Bologna, un esempio per tutti dove finisce la terza tappa della Mille Miglia, per i programmi futuri sugli allungamenti si addensano nubi tempestose. La coda di un uragano che non è così devastante come il suo occhio ma lascia comunque dei danni.