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Verstappen, Bottas, Hamilton che barba che noia che barba

Qualificati nell’ordine, partiti nell’ordine, arrivati nell’ordine sotto la bandiera a scacchi: Max Verstappen, Valtteri Bottas e Lewis Hamilton. Ottimo quarto Alexander Albon che forse ha compiuto il vero passo avanti nei confronti della sua riconferma in Red Bull, situazione che lo vede in “lotta” con Perez, unico ritirato in gara sin dai primi giri, per essere la seconda guida a fianco dell’olandese.

Alle spalle del podio, piloti poco inquadrati in quanto hanno sviluppato una gara ovviamente di prestigio ma noiosa, per loro, si è assistito a parecchi confronti a stretto contatto che hanno animato la gara dei “secondi”. Tra questi la Mc Laren che confermandosi al terzo posto assoluto nella classifica costruttori riceverà un bonus premio di 5 milioni di euro in più oltre al finanziamento dei nuovi partner americani che stanno entrando nelle due società sia industriale sia agonistica.

Se andiamo a parlare della Ferrari, su cui bisognerebbe stendere un penoso velo nella peggior stagione di F.1 senza un solo giro in testa come già avvenuto nel 1972 e 1993, il tutto si risolve per capire la situazione tecnica della SF1000problemi: i sempre lunghi tempi di pit stop ( di almeno 5-8/10 di secondo a fronte degli avverasi) per un progetto e realizzazione dei dadi fissaggio che in tanti mesi non è stato possibile riprogettare, oltre a tutto l’altro dal reparto corse.

Poi come se per il finale di stagione vi mancasse una ciliegina da mettere sulla torta delle amarezze, il momento in cui Leclerc si è trovato a dover lottare, sconfitto, con Kimi Raikkonen la cui Alfa Romeo ad ogni accelerazione, in uscita curva, fuggiva imprendibile in avanti come lanciata da una potente balestra che altro non era ed è, la migliore trazione per scaricare la già poca potenza disponibile con il motore di quest’anno.

Anche la presenza di una unità di raccolta dell’energia elettrica dal motore a 6 cilindri, che avrebbe dovuta essere un passo “mediano” a fronte del motore 2021, non ha concretizzato nulla visto che entrambi i piloti hanno peggiorato la posizione nello schieramento di partenza.

Buon per la Ferrari che l’Alfa Tauri da Faenza è diventata competitiva solo troppo tardi e non è riuscita, per una manciata di punti, a soffiare il 6° posto nella classifica costruttori.