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Maserati brand del lusso nel gruppo

Subito Manley, sembra voler escludere l’ eventuale scorporo.

“per noi è uno dei gioielli della corona. Abbiamo solo un brand di lusso e avere questa fortuna è un enorme vantaggio per il gruppo, se viene gestito nel modo migliore. Maserati ha davanti a sé un futuro incredibile con i 2,5 miliardi di euro che saranno investiti da Fca in e per la Maserati.”

«La mia attesa, e non solo mia, è che questo sia l’ultimo anno in cui Maserati sarà in perdita».

Il ritorno alle gare nella Gran Turismo e l’annuncio del lancio di 16 modelli (tra auto completamente nuove e vetture aggiornate) in 4 anni. Tra questi «Grecale» , il nuovo Suv che sarà prodotto dalla seconda metà del prossimo anno nello stabilimento di Cassino. Inoltre, Fca è determinata ad investire su altri marchi del gruppo. Come Alfa Romeo: che ha un futuro molto vitale nel settore premium e non è stata abbandonata. Ci sarà una nuova Alfa che lanceremo a breve », l’annuncio di Manley.

«Mirafiori è la casa storica» del gruppo Fca e sarà la casa «delle nuove Maserati e della 500. Quindi continueremo a fare gli investimenti che consideriamo necessari su questo stabilimento, essenziale per il futuro del gruppo», ha concluso Manley. 

Il Covid non interviene a rallentare il progetto «Stellantis» e la fusione procede secondo la tabella di marcia. Entro il primo trimestre del 2021 si celebreranno le nozze tra i due gruppi, così da far nascere un gigante da 50 miliardi di dollari, ossia 45 miliardi di euro.

«Siamo molto concentrati nel portare avanti questo progetto e contiamo di chiudere tutto entro il primo trimestre del prossimo anno»: ha assicurato l’amministratore delegato di Fca, Mike Manley, nel quartier generale della Maserati considerato «uno dei gioielli» del gruppo. L’emergenza legata al virus ha rafforzato il progetto di fusione tra le due case automobilistiche. Il periodo caratterizzato dalla pandemia evidenzia «la ragione perchè queste due aziende si uniranno. Sono lieto di poter dire che abbiamo continuato a fare progressi nell’ottenere tutti i permessi per poter perfezionare l’accordo entro il primo trimestre del prossimo anno », ha detto il top manager. Il suo impegno nel gruppo continuerà anche dopo la fusione.

«Ho lavorato sodo, con i colleghi. Siamo arrivati a creare una buona struttura di governance ed io devo continuare a costruire questa organizzazione. La mia intenzione è quella di restituire questo sostegno che mi hanno dato», ha precisato durante la conferenza stampa tagliando corto sulla questione del dividendo straordinario da 5,5 miliardi di euro legato all’operazione. «Non voglio alimentare idee speculative. La fusione è un progetto di medio-lungo termine. Quello che è chiaro a me e a Carlos Tavares è che dobbiamo avere un’azienda – ha puntualizzato Manley – con le risorse giuste e che gli azionisti ricevano il valore che si aspettano »