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Ferrari: implosione o esplosione?

Esplosione o implosione questo l’amletico dilemma in casa Ferrari. Da evitare subito, o almeno appena è possibile, entrambi.

Sono momenti molto difficili quelli che si stanno vivendo in Ferrari e, almeno ufficialmente, non si sono ancora sentite le parole dei vertici di Maranello. Quegli stessi che dopo la prima gara della stagione si sono fatte sentire per incensare Charles Leclerc e bacchettare Sebastian Vettel quasi a giustificazione delle scelte fatte per la prossima stagione, con il rinnovamento della squadra.

Se si dovesse paragonare al momento attuale, per la scuderia che galoppa, zoppica, verso il suo 1000° G.P. della storia ininterrotta nella F.1, verrebbe da dire che è un malato sintomatico, in cui la stessa rianimazione sta mostrando i suoi limiti nonostante quanto dimostrato durante la crisi epidemica in cui ha contribuito ad esprimere nuove soluzioni tecnologiche per supportare la claudicante ed inesperta sanità.

I medici al capezzale, ovvero i tecnici della GES, stanno provando la stessa tipologia di “cure”, alias singoli sviluppi tecnici, che è stata utilizzata nell’ambito della medicina, con alterne fortune e tutte, spesso, legate alla buona stella che ha accompagnato solo alcuni ammalati su cui queste cure sono state applicate.

Le due situazioni hanno in comune un denominatore: la sovra esposizione mediatica. Da una parte la ridda di notizie in cui alla base la pandemia venne “bollata” come una grave influenza, nulla di più. Mentre, invece in attesa che si ritornasse in pista, ogni situazione di concetto mediatico per la Ferrari era legata direttamente o indirettamente all’erede, al trono del Cavallino, che ha dimostrato di aver acquisito una sorta “superiorità” che non ha saputo gestire nell’ultima gara con un danno dal punto di vista tecnico molto ingente.

La necessità di risposte, per capire quale delle strade intraprese fosse quella da perseguire con maggiore alacrità, nella revisione del progetto, è rimasta inevasa e la gara di domenica prossima sarà quanto mai piena di interrogativi proprio in funzione della mancate risposte ed anche per la tipologia del tracciato è”antitetica” a fronte di quello che sarebbe stato opportuno confrontare sul Red Bull Ring.

Occasione di confronto più unica che rara, sprecata da prima per le condizioni del meteo poi per una “marachella” di grosso calibro.