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F.1 parole parole parole sul futuro di Vettel

Sebastian Vettel è il pilota più chiacchierati o del momento in F.1. Il suo rinnovo in casa Ferrari dopo la fine di questo anno di NON corse, sembra essere difficoltoso, per vari motivi.

Lui ha due obiettivi: non doversi veder troppo decurtato il proprio ingaggio, come invece preme la Ferrari stessa, e nello stesso tempo puntare ad un contatto realistico di almeno 2 anni per finire la sua carriera in F.1, fatti salvi risultati clamorosi.

I tre anni che lui pretenderebbe, a fronte del contratto in essere, sembrano improponibili se non vengono bilanciati da una riduzione dell’ingaggio a livello di quanto concordato tra la Ferrari e Leclerc che ha un contratto a lunga scadenza per evitare brutte sorprese, ovvero perdere un talento, tutto da scoprire.

Una cosa è certa, sinora Vettel è il pilota che ha raccolto il maggior numero di punti mai raggiunto da un pilota Ferrari in un analogo periodo. Altrettanto vero che è mancato il risultato finale, il titolo iridato. Qui però non gli si può addossare tutta la colpa.

“Con la monoposto migliore si ha il pilota migliore” ha dichiarato a suo tempo un manager della F.1 e questo assunto ha trovato una conferma nel binomio Mercedes Hamilton.

Mercedes appunto. Team che sia pure basato in Inghilterra è tedesco al 100% ed un pilota tedesco cui far vincere il titolo iridato sarebbe l’ideale per la dirigenza della Daimler.

Pensare ad un accoppiata Hamilton-Vettel è per certi aspetti improbabile e la possibile attualità potrebbe essere legata al titolo iridato, il 7° di Hamilton in questa mezza stagione, cui abbinare anche quello costruttori.

Da non auspicare assolutamente per entrambe le parti un futuro di Hamilton in Ferrari. Entrambi hanno solo da perderci.

Se Hamilton non vincesse con la Ferrari, il suo piedistallo di pilota si sgretolerebbe in quanto la conclusione logica sarebbe: vinceva perché aveva una monoposto Mercedes nettamente superiore.

Se invece arrivasse a vincere a perdere la faccia sarebbe la Ferrari in quanto sarebbe il pilota e non la monoposto a risultare superiore alle avversarie.