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Quale la Ferrari che vedremo domani al Montmelò?

Una SF1000 di cui si era a conoscenza già prima della sua presentazione in funzione delle decisioni prese dalla riorganizzazione interna nello sviluppo del progetto, a fronte di un confronto “armato” tra tra galleria del vento, simulatore e gli sviluppi al computer.

“Armato” perché i dati registrati non erano unanimi e questo ha creato non pochi problemi, se non quello di rivedere il modus operandi nel progetto. Per coordinare i risultati e portarli tutti a “quota 100” ovvero il risultato della somma percentuale con cui ogni singolo componente della monoposto interviene sul risultato finale nella protezione complessiva.

Qualcuno ha indicato con la sigla PRO i diversi disegni operativi e diversificati dai precedenti, per realizzare i nuovi componenti di cui si dovrebbe vedere il livello prestazione già a partire dalla giornata di domani.

Simone Resta, il progettista che è rientrato in Ferrari dopo la parentesi Alfa Romeo, voluta da Sergio Marchionne, avrebbe dovuto essere accentrato, con un suo gruppo dedicato di tecnici, all’interpretazione del nuovo regolamento tecnico per la F1 con cui realizzare il progetto della monoposto con cui la Ferrari dovrebbe presentarsi al mondiale del 2021, quando vi sarà una svolta globale e la più significativa da alcuni decenni per gli assetti tecnici delle F1.

A Simone Resta e David Sanchez è stato dato il mandato di sviluppare già una nuova versione della SF1000 rivista e corretta.

Stando alle indiscrezioni, la vera nuova evoluzione, quella che si può definire completa e non una serie di stralci in working progress, la si dovrebbe vedere in occasione del G.P. d’Olanda.

Dovrebbe essere la monoposto in grado di contrastare l’attuale strapotere mostrato dalla Mercedes ed anche, in seconda battuta, dalla Red Bull.

Tale è l’importanza delle prove di domani, primo giorno in cui montare tutte le novità conosciute e che sono state assemblate alla Ges, che Mattia Binotto, in accordo con tecnici e piloti ,ha deciso di far conoscere e sviluppare questa versione della SF1000 da entrambi con la suddivisione delle 8 ore di lavoro in 4 per Vettel che inizia mentre le altre 4 vedranno impegno Leclerc.

Da questo lavoro dovrebbe restringersi la serie di nuove soluzioni, da montare nella seconda e nella conclusiva giornata di test, con cui far lavorare, prima Sebastian Vettel, a seguire, in conclusione, Charles Leclerc.

Obiettivo, prestazione sul giro in versione qualifica, prestazione nella simulazione di un vero G.P. come lunghezza ed nello stesso tempo stabilizzare, verso l’alto, le velocità di punta.