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Rivoluzione verde ma quanto inquinerai e ci costerai? Al minimo il riciclo è obbligatorio

Oggi si fa un gran parlare dell’auto elettrica e del suo intervento per vedere di evitare o almeno ridurre gli effetti dell’incremento di quella parte di inquinamento che compete alla mobilità.

Mobilità che ora e per molto continuerà a pagare un fio che non le compete. Pensate che a Milano viene imposto lo stop alla circolazione delle auto mentre sono ancora attive, sembra, 70 centrali termiche private a carbone e, con maggiore certezza, circa 2500 centrali termiche in condominii ancora alimentate a gasolio.

La madre di tutte le colpe però è solo quella delle automobili. Si fa un gran parlare delle auto elettriche ma si tiene accuratamente nascosto l’aspetto del “sistema mobilità elettrica a 360°”

Alcuni scienziati stanno facendo delle proiezioni su quello che è nel complesso il sistema “verde” legato alle nuove tecnologie della mobilità ma anche dell’illuminazione pubblica e privata.

Leggendo alcuni rapporti relativi agli studi che tengono ben presenti tutti gli elementi che compongono l’intero sistema dalla A alla Z vi sono dei cardini che devono far scattare un allarme INQUINAMENTO che riguarda tutto quanto è legato all’energia elettrica necessaria per il nuovo stile di vita.

Un inquinamento che non interessa all’uomo della strada, il cittadino obbligato agli stop delle auto in quanto non avviene sotto le finestre di casa, ma in remote regioni del pianeti che si risultano sconosciute, comunque lontane ed estranee anche alle condizioni di salute dei lavoratori.

Gli scienziati cominciano a lanciare degli allert che per ora non vanno oltre alle pagine delle pubblicazioni di settore, in lingua inglese, che a fronte interessano un ristretto giro di illuminati, mentre i fautori del nuovo sistema si guardano bene da evidenziare il tutto, ai propri clienti.

L’unica preoccupazione che ci riguarda da “vicino” ovvero a livello continentale è quella relativa ai dati che i costruttori stanno facendo emergere e riguardano una “sensibile” riduzione dei livelli di occupazione.

La vera realtà con cui è bene convivere e nello stesso tempo sviluppare è ben altra e riguarda l’aspetto sociale di sfruttamento del lavoro e degli elevati livelli di inquinamento che si identificano per ottenere il prodotto finito.

Il sistema è infatti composto da un prodotto finito, l’auto elettrica, dagli strumenti e dagli elementi chimici necessari per ottenere lo stoccaggio dell’energia da utilizzare, le batterie, tutto quanto è necessario per la produzione della maggiore quantità di energia elettrica che sarà necessaria ed infine lo smaltimento di tutto quanto compone questo sistema, a fine vita dello stesso.

Una nuova e per certi aspetti rivoluzionaria concezione di un nuovo stile “industriale” che deve essere pronto a brevissimo per completare la quadratura del cerchio, prima di arrivare alla lettera Z dell’apposito alfabeto senza sapere il perché ed il percome.

Un proverbio dei vecchi saggi, aggiornato nei sostantivi ,può diventare quanto mai attuale. “meglio l’inquinamento di oggi che quello di domani” sconosciute p misconosciuto nei tempi, nei modi e negli effetti.

Non si faccia come gli struzzi in quanto la gente di buona parte del secolo passato e dell’oggi , nel 2050, sarà trapassata e non interessata fatta salva una responsabilità morale nei confronti delle generazioni dall’anno 2000.