Categorie
Senza categoria

La Fia mette all’angolo i motoristi con il doppio flussometro

La Fia dia avuto delle certezze: qualche anima buona ha scoperto che i motori di F1 si potevano vitaminizzare senza incorrere in sanzioni a fronte dei vari paragrafi del regolamento.

Uno dei tanti punti grigi dello stesso e già a metà della passata stagione erano stati inviati dei reprimenda verbali e sembrava che nel finale di stagione, quando peraltro tutto era già stato deciso, si potesse intervenire per definire le nuove regole relative al consumo istantaneo di combustibile, per applicarle a partire dal prossimo mese di marzo, dopo le prove di sviluppo al Mont Melò.

Il consumo istantaneo di combustibile è l’oggetto delle nuove restrizioni che vedono affiancare un ulteriore “flussometro”, per garantire l’effettivo consumo massimo di 100kg/h in qualsiasi momento della gara a quello già esistente.

La grossa novità è rappresentata dall’opportunità di gestione che ora, con il Flussometro2, passa nelle mani della Fia mentre sinora erano le squadre che dovevano garantirne il regolare funzionamento “restrittivo”, per essere in regola al momento di un eventuale controllo da parte dei tecnici condotti da Joe Bauer.

Essere custodi di se stessi é quello che i tecnici della F.1 non sono troppo capaci di concretizzare. Anzi sono quanto mai abili nel realizzare tutte le scappatoie possibili ed immaginabili per aggirare tutti gli ostacoli che si frappongo tra le loro idee e la concretizzazione delle stesse.

Quello che può lasciare “perplessi” è la certezza che tutti gli strumenti siano perfettamente calibrati, e funzionino a dovere. Ottimale sarebbe la rotazione degli stessi , quasi ad estrazione da parte dei team, di gara in gara con l’esclusione di quelli usate nelle immediate gare precedenti.

Altra perplessità è poi legata ad episodi simili a quelli successi quest’anno quando alcuni via libera nell’utilizzo del DRS è avvenuto con un certo ritardo o comunque con qualche differenza da squadra a squadra.

Quello che fa pensare è: se uno di questi flussometri va in tilt nel corso di una gara ed un pilota si trova pertanto con la malaugurata opportunità di non poter attaccare per una posizione migliore o difendere quella che occupa nel momento, quale sarebbe il risultato finale concreto. Forse sarà una delle tante situazioni che fanno parte dell’alea nelle competizioni.