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Energica con soli 4 euro di spesa per la ricarica delle batterie si fanno 200km

Sportive, veloci e risparmiose, sono le caratteristiche salienti delle moto che Energica produce in quel di Soliera e sono caratterizzate da linee e prestazioni decisamente sportive simili a quelle di una Superbike.

Dal prossimo anno Energica entrerà nelle competizioni avendo vinto il bando della Dorna che organizza il campionato mondiale G.P. e che gestirà 20 esemplari di queste moto da competizione che saranno impegnate negli stessi fine settimana in una World Cup.

La percorrenza media stimata delle moto stradali è di 200km e per per fare ciò è necessaria una spesa di 4 euro, o poco più, per la ricarica completa che si può effettuare in casa, notte tempo.

Un mezzo per la cui gestione, il presidente Cevolini, ha detto che bisogna entrare nell’ordine di idee del comportamento che si mantiene con lo smartphone, ogni notte lo si ricarica.

Il successo commerciale è legato all’esportazione mentre il mercato italiano ha, per ora, deluso gli autori dell’idea proprio in funzione dell’assenza assoluta o quasi dei punti di ricarica sia nelle città sia lungo le autostrade, la cui rete di gestione ha negato l’ autorizzazione ad istallare sui propri tracciati punti di ricarica, quella rapida in particolare.

I vari modelli di Energica con 30 minuti di ricarica veloce sono in grado ripercorrere altri 120km.

Il successo commerciale è legato ai paesi del nord Europa dove vi una disponibilità ampia di punti di ricarica e negli States.

Interrogato sul perché ha “ripudiato” l’idea di realizzare una vettura Full Elettric, Cevolini ha chiaramente lasciato intendere che l’opportunità non poteva essere gradita ai suoi clienti, le grandi case automobilistiche, che commissionano alla casa madre da cui è nata Energica particolari tecnici molto sofisticati, tecnologicamente avanzati, oltre a quelli utilizzati per le competizioni.

L’omologazione per l’utilizzo stradale delle Energica, sia in Europa sia oltre Oceano, è stata piuttosto laboriosa ed è stato necessario arrivare alla stesura di un complesso regolamento tecnico di cui non vi era l’esistenza. Ovviamente dove possibile si sono mantenute le stesse caratteristiche delle motocicliste spinte da un motore a scoppio.