La parola del giorno in F.1 è gardening che sta ad indicare quel periodo di tempo in cui un tecnico, che decida di passare da una squadra all’altra, è costretto a far trascorrere dal momento in cui lascia il suo primo lavoro e possa prendere effettivamente l’operatività nel suo nuovo posto di lavoro.
E’ ovvio che il tutto, in particolare, è legato alla ventilata volontà di Adrian Newey di cessare anticipatamente rispetto alla scadenza prevista per la fine del prossimo anno, la collaborazione con la Red Bull non appena terminata la progettazione della monoposto del prossimo anno per consentire a Verstappen di puntare al 5° titolo mondiale, che è cominciata dalla sua fondazione, ed accettare di diventare nella nuova veste di “consulente” presso la nuova struttura.
Sul piatto della bilancia delle offerte vi sono Aston Martin, Ferrari e Mercedes, con cui sembra sia previsto un incontro importante subito dopo la prossima gara iridata.
A favorire la nuova situazione, che non sarebbe certo una novità visto che è diventato di dominio pubblico che il “genio” avrebbe già vissuto momento di lavoro da remoto proprio anche con la Red Bull, senza che la cosa avesse delle particolari ripercussioni sul risultato finale della progettazione.
Questa ufficializzazione, sul suo lavoro da remoto, mi ha confermato quelli che erano e sono i sospetti della poca veridicità di questo periodo supportato anche da una sorta di “inchiesta” fatta tra i vari progettisti di settore che hanno lavorato a Modena, come da accordo trovato e sottoscritto tra le squadre da anni, in cui l’interessato non possa venire a conoscenza dello stato dell’arte sulla nuova tipologia di lavoro per analizzarlo e capire come arrivare molto preparato al momento ufficiale “zero“.
Le attuali tecnologie, con anche l’inserimento dell’ Intelligenza Artificiale, consentono infatti di poter operare proprio come se si fosse direttamente alla propria scrivania da dove seguire la progettazione della monoposto.