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La rincorsa a raffreddare i motori

Miami sta mettendo sul piatto della bilancia la prima vera preoccupazione per l’estate per quanto concerne l’appuntamento sugli oltre 300 km. della gara principale quella che mette a disposizione punti pesanti. Al pronti via potrebbero salire le temperature sino ai 28-30 gradi con un vento che spira a 24km÷h che consente di tenere la temperatura “regolata”.

Già nell’anticipo della gara Short si è notato come i piloti, prima di accedere nell’abitacolo, indossassero i giubbetti refrigeranti viste le temperature che si raggiungono quando il sole è libero di splendere senza il “filtro” delle nuvole con la temperatura asfalto che raggiunge e supera i 50 gradi.

Temperatura che ha infastidito le possibili prestazioni di Leclerc nella parte finale del giro veloce, quando le gomme sulla sua SF-24 n°16 manifestavano sintomi di surriscaldamento e quindi qualche maggiore attenzione nello sfruttamento delle traiettorie migliori.

Sia pure le monoposto siano ancora ricoverate all’ombra dei box tutti gli apparati necessari di raffreddamento sono soggetti alla ventilazione forzata per evitare che accumulino calore, ancor prima dell’accensione dei motori e il presentarsi anzi tempo sullo schieramento di partenza.

Per non incorrere in amare sorprese, che vanno da una più oculata gestione della corsa, con la parzializzazione delle potenze necessarie, sino alla necessità di salvaguardare l’integrità dei motori che per alcuni sono già alla seconda generazione a fronte del massimo delle 4 utilizzabili nell’arco delle 24 gare, senza incorrere n penalizzazioni, i motoristi stanno ragionando, confrontandosi con gli aerodinamici, per concordare posizione e tipologie delle aperture già previste e programmabili nelle carrozzerie.

Il tutto in funzione delle sperimentazioni che si stanno effettuando nei remote garage dei singoli reparti corse da cui devono nascere tutte le informazioni a fronte di quelle che possono essere le perdite di carico e di penetrazione aerodinamica che si innescano in funzione della posizione e del numero di feritoie di raffreddamento da utilizzare e di cui si sa che peggiorano i dati ottimali delle monoposto.