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Ferrari e se quei 10 punti valessero il mondiale piloti?

Sono in molti che si e ci pongono una domanda assunto: speriamo che quei 10 punti, che nelle ultime due gare sono transitati tra Sainz e Leclerc, non siano quelli per cui il monegasco non possa vincere il titolo iridato prima dell’arrivo di Hamilton.

Un assunto che starebbe ad indicare una specifica situazione tecnica molto importante per i tifosi della Ferrari: si potrebbe dimostrare che è la SF-24 a far vincere un campionato del mondo piloti e non un pilota, sia pure pluri iridato, a portare il titolo piloti a Maranello con la SF-25.

Gli ultimi due risultati, nelle gare del Mondiale di F.1, mentre non hanno portato variazioni per quanto riguarda la classifica nel campionato mondiale costruttori, in funzione della nota di matematica che afferma che variando l’ordine degli addendi il risultato della somma finale non cambia, stanno facendo una bella differenza nella classifica piloti.

Se il gioco di squadra, sia pure con la maggiore ed incontrovertibile, velocità e concretezza dimostrata da Sainz in pista su cui non si mette nessuna ombra, avesse imposto al madrileno, separato in casa per il prossimo futuro, di finire entrambe le gare alle spalle di Leclerc, ora il monegasco sarebbe secondo, anziché terzo nella classifica piloti al diretto e più stretto inseguimento di Verstappen, portandosi alle spalle Perez, mentre la posizione di Sainz sarebbe identica, 4° posto.

La Ferrari, invece ed al momento, sembra voler gratificare Sainz dopo averlo scaricato, dimostrando che il concetto con cui si vuole dimostrare il rapporto in essere non presenta preclusioni o preferenze. Vi è poi quella gara in meno in cui Sainz non ha portato altri punti a suo favore che avrebbero anche favorire una migliore somma attuale con i punti portati da Bearman che lo ha sostituito.

Una cosa comunque è imprescindibile: Sainz è in una situazione psico-fisica, post intervento, per cui riesce a sfruttare al meglio le doti disponibili sulla SF-24, più serenità, mentre Leclerc non riesce a trovare lo stesso livello di feeling, anche e forse per un momento critico nel suo io di pilota che non gli permette di esprimersi al massimo livello nella spasmodica ricerca di essere al top dei risultati prima dell’arrivo dell’era Hamilton.

Questo stato di fatto riporta alla mente quello che era il concetto di base di Enzo Ferrari: la Ferrari davanti a tutto e a tutti. Ne sanno qualcosa quei piloti che hanno vinto con la Ferrari, come Giancarlo Baghetti al suo debutto in F. 1 e Gilles Villeneuve, dopo i fatti di Imola 82, che si sentirono rispondere che la cosa più importante era che: avesse vinto la Ferrari.