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FERRARI F1

SF-24 e i tre moschettieri: EnricoC, Diego ed Enrico G

Oggi la Ferrari svela una SF-24 che si dice sia solo simile a quella che inizierà il campionato a fine mese in Bahrain. Simile nel senso che le linee esterne non saranno a “misura” a fronte di quella demandata a riscattarsi in gara, solo per tardare l’effetto “sorpresa” e far sì che gli avversari perdano del tempo per rincorrere le novità che i tre moschettieri, Enrico Cardine, capo progetto, Enrico Gualtieri responsabile della Power Unit e Diego Tondi per l’aerodinamica, hanno amalgamato tra di loro.

Alle loro tre spade si è aggiunto il maestro d’arma Rory Byrne che è l’unico che ha vissuto la precedente epopea delle monoposto effetto suolo che erano arricchite dalle sospensioni intelligenti poi e dalle minigonne prima.

Sembra che la “vasca da bagno” delle fiancate sia stata in buona parte accantonata per cui le fiancate sarebbero molto spioventi sul posteriore ed abbastanza rialzate a fronte del fondo monoposto, come sono state raccontate da coloro che, invitati, hanno visto in anteprima la monoposto ieri, ma non hanno potuto ricordare l’evento sui loro smartPhone dagli obiettivi “oscurati”.

Forse qualcuno in Ferrari si è ricordato della foto beffa che feci quando ci fecero passare davanti al prototipo del motore turbo all’interno del reparto corse che era ancora all’interno della ditta d’origine e di fronte all’ ufficio del Drake, fine anni 70a, che più tardi, nella chiacchierata del pomeriggio, Enzo Ferrari annunciò con l’enfasi di colui che si sentiva di averla fatta franca, beffato, i giornalisti. Memori, meglio non rischiare.

Il nuovo posizionamento di tutti i pacchi radianti e la loro riduzione nelle dimensioni hanno consentito di rivedere la sezione con cui le fiancate acquisiscono l’aria ed il loro “spessore”. Ha consentito di ottenere il nuovo profilo il posizionamento dei coni anti intrusione laterale che, posizionati in basso, hanno comunque superato quelle prove di omologazione FIA, per l’Italia al CSI di Bollate, che hanno messo in apprensione alcune delle squadre avversarie.

Gli uomini di Enrico Cardine hanno completamente ridisegnato il telaio per favorire tutti i flussi dell’aria, interni ed esterni, che interessano la monoposto nella sua lunghezza e qui hanno anche seguito ciò che suggeriva la galleria del vento , avendo presente una maggiore rigidità totale, abbassamento del suo baricentro ed i punti d’attacco delle sospensioni, con i triangoli anteriori che sono stati radicalmente modificati.

Ne è scaturita una fluidodinamica interna differente e più veloce anche per il concetto con cui è stato predestinato lo smaltimento del calore che potrà usufruire di aperture aggiuntive, sul cofano motore, per le gare in cui temperatura ed umidità saranno opprimenti

Sul posteriore non è una novità il concetto della sospensione pull rod, ma il suo posizionamento ed i punti d’attacco sono differenti anche in funzione della presenza di una nuova scatola del cambio-trasmissione che è stata miniaturizzata consentendo il mantenimento di un passo più contenuto, compensando queste nuove dimensioni a fronte della lunghezza della scocca in zona serbatoio.

La miniaturizzazione nelle dimensioni trasversali del cambio, reso anche più veloce nel suo funzionamento, ha consentito agli aerodinamici, condotti da Diego Tondi, di aver più spazio nella larghezza per il profilo estrattore e migliorarne l’efficenza per minimizzare a zero il porpoising.