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FERRARI F1

Ferrari 676, alias SF-24: errata corrige della SF-23

Il nuovo progetto che la Ferrari ha imbastito per la prossima stagione di F.1 e che per ora va sotto il nome di 676, ma che non sarebbe troppo irrealistico già chiamare SF-24, ha un DNA che deve essere dedicato a sviluppare e nello stesso tempo correggere quelli che sono stati i limiti messi in evidenza nella stagione che è stata appena conclusa.

Lo sviluppo dell’aerodinamica deve rendere più uniforme il carico con cui gestire la monoposto ed il suo aspetto omogeneo per evitare che la variabilità in essere quasi impossibile la gestione ottimale degli pneumatici sulla lunga distanza mentre sulgiro veloce i piloti riescono a trarre tutto quanto la monoposto può esprimere.

La mancanza di uniformità di carico richiede di poter disporre di un differente sistema di sospensioni in modo che anche queste siano in grado di lavorare in modo più uniforme per un largo range di regolazioni che sappiano sopperire alla variazione del carico per il consumo di carburate, alla volta dei 100 kg. circa, posizionato nella zona centrale della monoposto.

Oltre al rendimento “aerodinamico” da sviluppare vi è la rivoluzione del flusso dei filetti dell’aria che attraversano le pance e fuori escono dalla parte inferiore zona del profilo estrattore. Obiettivo diminuire il drag che è il nemico principe per quanto concerne le velocità massime che si fanno sempre più importanti anche per la serie di circuiti cittadini caratterizzati da lunghi rettifili principali.

Un altro dei problemi con cui intervenire sul progetto, è intervenire sul livello di affidabilità dei componenti che quest’anno hanno evidenziato delle situazioni che hanno penalizzato, non poco, l’opportunità dei piloti di essere addirittura in pista, prima del via.

Quanto disponibile poi ha evidenziato che, secondo quanto apportato dai nuovi inserimenti di tecnici provenienti da altre realtà agonistiche, sia necessario cambiare la modalità di regolazione lo sfruttamento di quanto disponibile, senza puntare sempre e solo allo sfruttamento di un picco massimo, ma di sfruttare potenze migliori in un maggior arco di utilizzo: