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Nel nuovo Codice della Strada una nostra vecchia idea

I ministeri di competenza, che sono quasi tutti a metterci il naso, stanno concretizzando quelle che sono le basi con cui aggiornare il tutto in funzione della evoluzione dell’intensità di traffico, delle prestazioni delle vetture di nuova generazione ed in particolare per il settore delle due ruote, dal monopattino alla super moto.

Tra le novità si dovrebbe finalmente concretizzare qualcosa anche per quanto riguarda il rinnovo della patente di guida. Da sempre ho espresso dei dubbi su quelle che sono le modalità in essere e legate solo all’aspetto psicofisico dell’interessato di certo molto importante.

Nessun aspetto che possa seguire quelle che sono le novità operative, ovvero la conoscenza delle nuove norme comportamentali e sia per far riaffiorare le reminiscenze del passato.

Almeno dopo i primi 20 anni, da cui è stata rilasciata la prima parente di guida, oltre al rituale controllo psicofisico sarebbe necessario richiedere la partecipazione ad un corso di aggiornamento regolamentare e di comportamento.

Nella fattispecie, per esempio, di quello che deve essere il comportamento nell’utilizzo delle rotonde e delle segnalazioni da mettere in essere, indicazione delle traiettorie.

Il nuovo codice, poi, deve essere esplicativo per le novità che devono riguardare i comportamenti degli utenti che si suole definire deboli, spesso sinonimo di indisciplina, per il mancato rispetto delle norme di sicurezza.

Qui pertanto si deve trovare il modo di interessare, in modo compiuto, tutta quell’utenza giovanile che hanno già nella bicicletta il loro mezzo di trasporto, per non parlare poi della sua versione “elettrica, monopattini compresi.