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FERRARI F1

Mondiale una bolla di sapone per la Ferrari

Le dichiarazioni rilasciate a suo tempo da Fred Vasseur si sono volatizzate come una bolla di sapone o come neve al sole. Diventa di nuovo più realistico per le tempistiche quando a suo tempo il presidente prima di volatilizzarsi dalle dichiarazioni ufficiali parla del 2026.

Da Melbourne si sono concretizzate ulteriori tempistiche che hanno come elemento di base un ulteriore ritardo su quelle che dovrebbero essere le evoluzioni ipotizzate per la gara di Imola, non prima.

Anzi vi sono altre cose che sembrano preoccupare il livello di affidabilità della struttura dell’alettone posteriore, ora con il mono pilone di supporti. I meccanici hanno ricevuto istruzioni per cui non devono sottoporlo a sollecitazioni “inverse” a fronte di quelle per cui è stato progettato e costruito.

Dall’Albert Parck giungono voci su quello che sarà il futuro nello sviluppo della SF-23. I tempi si allungano ed ormai qualcosa di veramente nuovo lo si potrà vedere solo nella seconda parte della stagione per situazione differenti che non sono indipendenti dalla fisionomia dei tracciati in cui si programma la stagione.

Lo staff di Enrico Cardile, di necessità ha fatto “virtù” ed ha pensato di programmare l’evoluzione della versione B dell’attuale monoposto con tempi che consentano una ponderata e evoluzione senza “colpi” di testa, voli pindarici.

Alla GES, se ancora la si può indicare così, sembra essersi stabilizzata una direzione, da definire in assoluto, dopo che i dati raccolti avrebbero consentito di individuare le cause che non hanno trovato correlazione con quelle che sembravano essere le evoluzioni nelle prestazioni riscontrate in galleria del vento e sul simulatore.

Dalle prove libere i aspettano delle risposte importanti anche in funzione della differente tipologia di lavoro con cui impostare lo sviluppo nella regolazione di quanto ora disponibile ed avere altri dati da far analizzare a Maranello e quindi indirizzare il nuovo lavoro.