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FERRARI F1

L’uomo forte in Ferrari GES: Benedetto Vigna

Benedetto Vigna è il nuovo uomo forte all’interno ella Ferrari, sia per la gestione industriale sia per la GES di cui si dice partecipi alle riunioni più importante per le decisioni programmate legate anche a quella che sarà la F.1 dopo l’ingresso di nuovi costruttori, di cui uno è entrato in una delle squadre legate a doppio filo con la casa di Maranello.

Dopo essere intervenuto con forza nelle decisioni relative a coloro che occupavano le posizioni di vertice nella parte “industriale”, facendo anche partire i nuovi piano “strutturali” che ridisegnano la Ferrari del prossimo futuro con la realizzazione di un nuovo polo che prevede parecchi metri quadri che stanno nascendo in una parte in cui erano strutturate parecchie industrie artigianali locali, ora sta mostrando il proprio interesse decisionale alla GES.

Fatto partire questo nuovo sviluppo industriale destinato a far evoluire la Ferrari, all’interno delle fonti alternative di propulsione delle vetture Gran Turismo, l’A.D si sta dedicando alla evoluzione del reparto corse F.1 affinché si passi alla vittoria iridata prendendo atto di quanto ha saputo fare il reparto corse clienti, anche quest’anno e che si è impegnato in una avventura non da poco mettendo nel proprio mirino la vittoria nella 24 ore di Le Mans.

Mentre il Presidente si era detto soddisfatto di poter arrivare al mondiale piloti entro il 2026, dichiarazione che non ha assolutamente soddisfatto anche Charles Lecler che si è posto delle tempistiche più brevi, altrimenti potrebbe cercare qualcosa di più competitivo, Vigna ha giudicato il risultato di quest’anno come la vittoria degli sconfitti e la parola sconfitti è una di quelle che non fa parte del suo vocabolario di lavoro ed obiettivi.

Non è stato di certo solo questo ad “indispettirlo” ma anche tutta la serie di situazioni che si sono verificate in modo collaterale in particolare su quella che è la posizione politica della Ferrari all’interno del mondo decisionale nel nuovo corso, messo in cantiere dal nuovo presidente succeduto a Jean Todt.

Le decisioni che si sono succedute e nello stesso tempo quelle che si dice diventeranno operative in quel di Bologna all’inizio di dicembre sui regolamenti, quando vi sarà la riunione plenaria dell’automobilismo internazionale hanno dimostrato che il potere “influenzale” della Ferrari si sia ampiamente ridotto sulle decisioni in cui mai la Ferrari ha messo sul campo il suo diritto di veto che molto probabilmente il nuovo Presidente FIA potrebbe far decadere utilizzando la< riunione plenaria.

Tra questa poca influenza decisione vi è quella relativa alla possibilità di accasare i due piloti che si inquadrano in questo momento e ne sono la punta di diamante della casa del Cavallino, Giovinazzi e Shwartzmann che non si è riuscito ad accasare in Haas che non ha ritenuto di proseguire con Mick Schumacher che è stato protagonista di una stagione molto alternativa tendente al negativo.