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FERRARI F1

La Ferrari non licenza ma accetta le dimissioni

La lunga storia della Ferrari è costellata da parecchi divorzi da parte di persone impegnate nei singoli reparti ma, se si escludono gli eclatanti casi conclamati spionaggio, come il passaggio dei disegni dalla GES alla Mc Laren con conseguenze penali ed economiche, il tutto si è sempre risolto con delle lettere di dimissioni da parte di coloro che erano interessati.

Oltre al fattore delle dimissioni, da parte degli interessati, si sono sempre soppesate le entità nei contenuti delle lettere di accettazione delle stesse con quella parte di “rammarico” che è sempre stato un parametro di queste lettere per garantirsi anche un certo obbligo di riservatezza con la sottoscrizione di una menzione in merito.

E’ ovvio che le dimissioni di una posizione di vertice come è quella ricoperta da Mattia Binotto richiede un giusto soppesare delle situazione tentando tutte le opportunità all’interno della gestione industriale della Ferrari prima che si accetti che lo stesso esca definitivamente con tutte quelle che sono le possibili conseguenze.

Tra le cose da bilanciare vi è anche la gestione del TFR come è successo per il Presidente Montezemolo che sembra aver visto le sue consistenti spettanze plasmate in frazioni di tempo lunghi.

E’ proprio su questo, sempre che non si trovi un accomodamento interno, che evidentemente si sta discutendo prima di annunciare in modo inequivocabile la notizia ufficiale che in effetti vedrebbe l’arrivo di una smentita ufficiale di quanto dichiarato di recente a smentita delle recenti voci in essere.