Categorie
FERRARI F1

Riccardo Adami pensiero

RICCARDO ADAMI, RACING ENGINEER CAR #55

1. Ci racconti da dove deriva la tua passione per il motorsport e il percorso che ti ha portato in Ferrari?
“È cominciato tutto quando ero studente universitario e ho capito che mi piaceva da impazzire ogni aspetto tecnico connesso al motorsport. Per questo ho deciso di approfondire quest’ambito per comprendere questo mondo meraviglioso e dopo gli studi non è stato troppo difficile riuscire a lavorarci. Anche grazie a un po’ di fortuna, poi, sono arrivato in Formula 1 e da lì alla Scuderia Ferrari, dove mi diverto veramente tanto nel mio ruolo”.

2. Questo weekend si gareggia ad Abu Dhabi. Quali caratteristiche ha la pista di Yas Marina? Come sarà dover gestire due piloti nello stesso weekend, cominciando con Robert e continuando con Carlos?
“La pista è stata modificata in maniera radicale lo scorso anno, per renderla più veloce e aumentare i sorpassi. Di conseguenza ora è ancora più impegnativa per le gomme così come per le scelte di assetto legate alla regolazione delle ali. Avere Robert nella prima sessione di prove libere è un esercizio interessante: è sempre bello vedere l’entusiasmo nell’approcciare la guida di una macchina di Formula 1 da parte di un pilota giovane. Gli offriremo le migliori opportunità di imparare e migliorare così come di provare piccole cose che saranno utili anche a Carlos (e a Charles) per il resto del weekend”. 

3. Quella di domenica è l’ultima gara in Formula 1 per Sebastian Vettel. Voi due avete lavorato insieme per la prima volta alla Scuderia Toro Rosso e poi siete tornati a fare squadra nei suoi sei anni alla Scuderia Ferrari. Quali sono i tuoi ricordi più belli in pista legati a lui e quale è stata l’eredità che ha lasciato nel team ancora oggi?
“Ho moltissimi bei ricordi legati a Seb negli anni trascorsi insieme sia in pista che fuori, ma rischierei di stilare un elenco interminabile. Di sicuro porterò per sempre con me le emozioni di quando vinse a Monza nel 2008 (con un motore Ferrari) e poi la prima vittoria, a dire il vero inattesa, in Malesia nel 2015 alla seconda gara con la Scuderia. Per me restano indimenticabili anche le annate 2017 e 2018, caratterizzate da tante vittorie, quando, pur con una vettura inferiore al team campione del mondo, siamo stati a lungo in lotta per il titolo. Seb ha portato in squadra un grande contributo a livello di metodologie e attenzione per i dettagli. Era ossessionato dal migliorare continuamente ogni ambito e metteva moltissimo impegno nelle ore al simulatore, dando feedback utili a fare evolvere questo strumento in maniera sensibile rispetto a quando ci aveva cominciato a lavorare”.