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Nello 066/7 Ferrari il materiale solo dove serve

Le nuove tecnologie relative all’utilizzo dei materiali, per realizzare ogni singolo componente, hanno portato a delle modifiche radicali sia nella fase di progettazione sia in quella di realizzazione.

Il materiale deve essere presente, in “forze” solo lungo le direttrici in cui lo stesso serve per superare gli sforzi necessari. Dove ciò non è necessario o sottoposto a sollecitazioni minime, il materiale può essere anche totalmente assente, modificando le immagini tradizionali con cui erano conosciuti i componenti.

Il solo dove serve, tra i tanti vantaggi che apporta, vi è anche quello di ridurre al minimo se non annullare del tutto le possibilità di cedimenti per le differenti sollecitazioni applicabili in certi determinati punti, oltre al risparmio del peso.

Un esempio che ci viene, in tal senso da molto lontano, è rappresentato dai semiassi delle monoposto di F.1 degli anni 50 quando quelli pieni erano soggetti a un numero maggior di cedimenti che non si verificavano in quelli “cavi”, all’interno, in una parte in cui il materiale era inutile oltre ad innescare sollecitazioni anomale .

Basamenti motori, ma ancor più specificatamente bielle e pistoni sono oggi caratterizzati, per l’utilizzo esasperato della F.1, dall’abbinamento di metalli di differenti tipologie, bimetalliche, in funzione delle sollecitazioni termodinamiche cui sono sottoposti ma anche con un particolare nel disegno nel suo complesso a fronte del mantello, come conosciuto passato e per l’utilizzo nella produzione di serie.

A favorire queste realizzazioni molto avanzate e sofisticate contribuiscono anche le nuove tecnologie correlate con l’utilizzo delle stampanti tridimensionali.