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Quante braci sotto la cenere

Tutto va bene “madama la marchesa” un mondiale di F1 così arzillo e ben pensante non si pensava certo che potesse essere più scoppiettante. Come se la parte agonistica non bastasse ci si è messo anche un attentato terroristico ad incrementare l’interesse a livello mediatico attirando lo spazio anche su media notoriamente disinteressati alla F1.

I ribelli Yemeniti devono aver avuto l’imbeccata giusta per accaparrarsi spazi impensati ed impensabili per quella lunga guerra che si combatte da anni ma che fa parte, in quanto lontana, del disinteresse di Europa ed occidente. Hanno fatto la mossa giusta e hanno avuto la testa di non eccedere attaccando direttamente il Circus della F.1.

Una Ferrari che si trova a dirigere le danze del mondiale piloti e costruttori grazie ad una F1-75 che è il frutto dei nuovi regolamenti e dei due anni in cui i nuovi inserimenti, avvenuti alla Ges, si parla di oltre 30 persone, hanno portato una ventata di innovazioni tecnologiche e di interpretazioni dei regolamenti, andando ad analizzare accuratamente i lati grigi dei regolamenti tecnici ma anche sportivi.

Una ventata di freschezza che ha corrisposto, a delle limitazione a voli pindarici avendo come imperativo “affidabilità” che invece è mancato in assoluto alla prima gara per la sua avversaria diretta, la Red Bull, mentre la Mercedes sta ancora e dovrà continuare a farlo, capire come far lavorare correttamente le innovazioni portate avanti in Galleria del Vento.

L’attuale dominio nel mondiale non trova una considerazione diretta nel concretizzare il rinnovo contrattuale con Carlos Sainz per portarlo a scadenza, a fine 202.4 come per Leclerc,

Evidentemente a Maranello non valutano sufficienti i risultati e le risultanze delle telemetrie per mettere nero su bianco, per la sola firma ormai, come sembra trapelare.

La gara chiave per il futuro della Ferrari e delle sue avversarie dovrebbe essere il prossimo G.P. d’Australia in cui la quadratura del cerchio potrebbe concretizzarsi per definire la strada “univoca” degli interventi da applicare, per arrivare ad un maggior bilanciamento di prestazione, in quanto domenica la F1-75 è risultata una delle monoposto più lente in pista con un handicap di 14 km/h a fronte della Red Bull ma non solo.