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I segreti italiani di Frank Williams

Frank Williams, come molti altri costruttori che hanno dato il loro nome alle scuderie più blasonate della F.1 a partire dagli anni 70 hanno avuto molte correlazione e supporti dagli italiani perché hanno iniziato dalla gavetta essendo cresciuti da prima come meccanici e poi approdando alla più complessa gestione di una squadra.

Due giornalisti, in particolare, hanno supportato le relative trasferte con i pasti, panini o poco più, sia a pranzo sia a cena e questo ha concesso a questi di avere delle notizie di prima mano, tutte fondate, in particolare per quanto riguarda la parte dei rapporti con la Federazione ed il “battibecco” continuo con Enzo Ferrari, nonché sulla scalata di Ecclestone che, oltre ad avere rilevato la Brabham e sovvenzionato economicamente altri costruttori, ha saputo creare un impero in cui era diventato il riferimento di oltre Manica nella gestione economiche del mondiale di F.1.

Uno dei giornalisti, di un importante quotidiano, ad un certo punto è diventato socio di Williams, nella squadra corse, anche perché portò sulle fiancate alcuni importanti marchi pubblicitari. Si diceva che la sua percentuale corrispondesse al 10%ne che sia rimasta tale per alcuni decenni sino a quando non vi sono state evoluzioni concrete nel settore della compagine societaria.