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Giornata della disabilità dimenticata

Oggi è la giornata in cui a livello mondiale si ricorda la disabilità, un “mondo” molto più vasto di quello che appare che si deve confrontare con una generalizzata indifferenza politica ed amministrativa.

Rappresentano una possibile espressione del proprio pensiero di voto democratico se non insignificante ma molto marginale.

Accenniamo al discorso relativo a quella parte di disabilità che consente di poter ancora avere una parziale gestione “indipendente” della propria vita quotidiana e si trova a dover “subire” una serie di limitazioni morali e materiali.

Partiamo dal discorso “terra terra”, nell’utilizzo dei marciapiedi che sono spesso e volentieri della trappole che costringono a dover rischiare di preferire il doversi trasferire sulla pubblica strada,

Dimensioni dei marciapiedi che in alcuni casi sono ristrette anche dalla presenza dei pali dell’illuminazione pubblica, per non parlare poi delle siepi che superano largamente i limiti dei singoli confini e coprono buona parte della larghezza degli stessi. Dulcis in fundo lo stato della superficie calpestatile le cui condizioni sono spesso già di per se stesse comunque pericolose, anche per i normo dotati.

Trasporto pubblico: solitamente usufruire dei mezzi pubblici è un problema già per accedervi. Per prima cosa bisogna scendere dal gradino, più o meno alto, rappresentato dall’area di attesa che tra l’80- 90% dei casi a Modena è priva di una pensilina per la protezione dalle intemperie per poi raggiungere il mezzo da utilizzare per il trasferimento e salirvi.

Per quanto riguarda poi la mobilità si nota una mancanza cronica o posizionamento non consono degli stalli di sosta dedicata in prossimità ravvicinata dei servizi pubblici, poste, ambulatori medici, centri prelievi e cura e che vadano oltre alle necessità degli eventuali residenti disabili in prossimità.