La battaglia che Lewis Hamilton sta conducendo contro il razzismo è sacrosante e fa capire come nel suo io vi siano dei sentimenti che non sono di certo aridi e menefreghisti da multimilionario ma che trovano evidentemente delle radici nella sua prima giovinezza, prima di diventare quello che è.
Se da prima i suoi colleghi hanno dimostrato una certa indifferenza si sono poi aggregati viste anche le critiche di cui sono stati oggetto.
Oggi però mi sembra che il campione del mondo stia esagerando perché la maglietta indossata sul podio del Mugello faceva riferimento ad un singolo episodio e questo va oltre alla sua meritoria iniziativa in quanto non sappiamo quanto sia a conoscenza, per filo e per segno dell’accaduto e gli episodi sono più che tristemente molteplici e stanno dando luogo a ritorsioni violente, ferimento degli agenti a Los Angeles.
Un’altra cosa di cui deve prendere visione è la sovra esposizione cui si sta sottoponendo. Una situazione che, visti i tempi che corrono e degli episodi avvenuti anche in Italia, lo potrebbero mettere particolarmente a rischio da parte di qualche sconsiderato che voglia anche cercarsi una certa notorietà e con delle situazioni mentali improprie.
Le prossime gare, se si esclude quella di Imola, non è che si svolgano in paesi in cui vi è una tranquillità e sicurezza assolute.