Da 15 giorni Giacomo Tortora, uno degli ingegneri di vertice della Ges Ferrari, direttamente impegnato nello sviluppo di punti chiave per la gestione delle monoposto del Cavallino Rampante, è di ventato operativo in Mercedes con un incarico di alto livello per quanto riguarda progettazione e sviluppo della monoposto.
La sua operatività avviene dopo aver passato il periodo di “oblio” che deve intercorrere, tra l’uscita da un team all’ingresso del nuovo datore di lavoro, per cercare di ridurre al minimo la osmosi di concetti relativi al mondo della progettazione e sviluppo di una monoposto.
Un uomo di vertice che ha lasciato Maranello al seguito di Aldo Costa, ora rientrato in Italia in Dallara, James Allison, al vertice della direzione tecnica a Brakley, sede del team anglo-tedesco, Lorenzo Sassi, persona di vertice nel settore dei motori e che molti indicano come colui che ha portato le conoscenze necessarie per superare, oltre Manica, gli stessi problemi a suo tempo lamentati dai motori della Ferrari.
Sono in molti a credere che sia stato la gola profonda che ha portato alle investigazioni, da parte della Fia, sul complesso della P.U. di Maranello con la definizione di quell’ accordo secretato fra le parti che ha portato molti malumori e mugugni in F.1.
Queste osmosi tra un team ed un altro, in F1, sono sempre stati all’ordine del giorno, con maggiore frequenza in Inghilterra dove per parecchi decenni la storia della F.1 ha fatto capo a strutture limitrofe al circuito di Silverstone, in particolare quando la definizione di costruttori mandava in bestia Enzo Ferrari che definiva i suoi avversari dei “garagisti”.
Non è escluso che, al seguito della riduzione abbastanza drastica di personale nella GES di Maranello per le limitazioni di spesa imposte dai nuovi accordi in F.1, si possa assistere ad altre clamorose trasmigrazioni in particolare per coloro che hanno già subito qualche delocalizzazione di organigramma.