Categorie
Senza categoria

Motor Valley Fest tutto troppo virtuale

Il Covid 19 e la sua pandemia è l’unica cosa concreta di questa edizione del Motor Valley Fest, tutto il resto è solo virtuale, Un virtuale futuribile che non ha il ben che minimo approccio con l’automotive dei signori Rossi che tutti giorni, se ne avranno ancora l’opportunità, dovranno usare l’automobile per continuare ad andare a lavorare e si troveranno a dover patire per i problemi di sempre.

Oggi, più che mai, in quanto l’ isolazionismo all’interno della propria vettura diventa un obbligo per avere delle maggiori opportunità di non contrarre il contagio con il virus a fronte dell’utilizzo dei mezzi pubblici o all’utilizzo delle piste ciclabili dove le dropless emesse nello sforzo di una pedalata a fronte della camminata a piedi rimangono nell’aria molto più a lungo in quanto quasi tutti i ciclisti non usano la mascherina e se asintomatici aumentano le percentuali di contagio.

Una viabilità che sembra il labirinto dove è necessario il filo di Arianna e dove la semplificazione dei tragitti per andare dal punto a A a quello B non è certo insita nella mente di chi li ha studiati e concretizzati.

Il virtuale corrisponde ad alberghi e ristoranti completamente vuoti, quindi un danno economico pazzesco. Danno che comunque sarebbe stato impossibile da evitare in quanto l’appuntamento di quest’anno aveva già perso a metà dell’anno passato la garanzia di parecchie centinaia di camere occupate, almeno per una notte, a seguito del cambiamento di programma che gli organizzatori della Mille Miglia avevano a suo tempo studiato per il tragitto della parte finale della rievocazione con baricentro a Parma, escludendo in assoluto Modena.

Decisione su cui il Covid 19 non è minimamente intervenuto ma vi sono stati altri fattori da sviscerare, viste le dichiarazioni rilasciate in occasione della prima edizione dell’evento, a tale proposito.