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Ciclisti: ma cosa è la sicurezza stradale?

All’inizio della puntata andata in onda ieri sera su RAI 1 dello sceneggiato l’Allieva 2, la protagonista, evidentemente in ritardo ed anche redarguita dal suo capo-amante. è protagonista di un avventuroso tragitto casa lavoro in sella alla propria bicicletta.

Sia pure “romanzato” questo viaggio ha un fondamento di verità per quanto concerne quello che è il comportamento, spesso abbastanza qualunquista, dei ciclisti sulla pubblica strada ed anche sulle piste a loro riservate.

Mancato rispetto delle regole espresse dal codice della strada e mancanza della padronanza del proprio mezzo, situazione che peggiora se si parla delle biciclette con pedalata assistita che raggiungono delle velocità di cui buona parte degli utilizzatori non hanno consapevolezza e nello stesso tempo riflessi in reazione sufficienti per evitare il problema trincerandosi sotto lo “scudo” di utente debole.

Non parliamo poi per questa tipologia di mezzi se gli stessi sono utilizzati dalle persone anziane che cercano di alleviare la loro fatica ma che hanno tempi di reazione cui non sono abituati ed invece indispensabili.

Nessuno sinora ha mai preso in considerazione quale è la sicurezza stradale di questi mezzi mettendo in evidenza quanti sono gli spazi in metri che sono necessari per fermarsi di fronte ad un ostacolo improvviso che può essere di ogni specie a partire dal pedone.

Dato che viene espresso e sbandierato solo per le vetture con tutti quelli che sono i parametri correlati ma che non viene integrato in quello che dovrebbe essere un obbligo, quello relativo ad avere un mezzo sempre in efficenza.

Efficenza che è molto più carente di quanto si possa pensare quando si parla delle biciclette. Si spazia dalla stato dei pneumatici, la loro passione in particolare. Per non parlare poi dei freni. I pattini in gomma, i freni a disco sono ancora molto rari, si usurano ad ogni frenata e prima che entrino in funzione richiedono un allungamento nel movimento della leva, quindi attimi in cui il mezzo non viene frenato e viaggia verso l’ostacolo, ammesso che anche con la mano completamente chiusa siano in grado di ottenere il massimo effetto frenante necessario.

Ultima cosa l’uso del telefonino. Si regge il manubrio con una mano e braccio soli per cui il controllo direzionale è ridotto al minimo.