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Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno

E Gesù diceva: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno. Poi, fatte delle parti delle sue vesti, trassero a sorte.

Dopo 2020 anni da cui abbiamo fatto ripartire il calendario, il d.C., siamo nel periodo storico temporale giusto visto che ci avviciniamo ad una Pasqua che per molti è stato è e sarà una sofferenza immane.

La frase riportata nel Vangelo secondo Luca è seguita da una lunga serie di significativi accenni che trovano tristi paralleli identificativi nell’oggi con quanto avviene quotidianamente.

Il tutto allora come oggi è il sinonimo dell’arroganza che appare ad ogni passo nella gestione del potere. Cosa da sempre conosciuta ma che, toccando sinora solo ogni singolo, era ed è sempre riuscita ad imperare.

Oggi, che questa arroganza sta colpendo tutta l’Italia, non solo vittima della pandemia ma dei baci di Giuda di quelli che avrebbero dovuti essere i nostri partner, fa capire come in essa, in Italia non nell’arroganza, vi siano tante potenzialità che rimangono inespresse proprio come conseguenza nella gestione del potere che ha saputo creare schermi protettivi, impermeabili ed impenetrabili, solo al proprio esclusivo vantaggio. Molto economico.

Questa volta bisogna assolutamente abiurare la nostra religione e non prestare più l’altra guancia, Ciò è stato fatto troppe volte, sinora, e bisogna rispondere colpo su colpo, dopo che tutto questo disastro colpevole sia finito.

Non bisogna assolutamente dimenticarsi di tutti, compresi quelli che sono spariti, meglio dire si sono nascosti, nell’oblio, non appaiono più sui media come erano adusi fare e sono pronti ad uscire di nuovo dal carapace.