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Mascherine missing i ritardi colpevoli, oggi stiamo a casa, domani mandiamoli a casa

Ieri sera, l’inviata di una TV, di fronte a Palazzo Chigi illuminato dal tricolore, dando notizie dell’incontro in essere per i vertici della politica italiana, faceva notare che gli autorevoli presenti erano seduti a debita distanza ed indossavano la mascherina di protezione.

La cosa di cui mi rammarico è che non si siano viste ancora immagini ufficiali della situazione. Sarebbe stato un ulteriore sprone a far sì che i cittadini l’indossassero quando si devono trovare all’esterno della propria abitazione per lo quell’improcrastinabule “stato di necessità”.

Uno sprone che dovrebbe essere un obbligo che trova purtroppo un possibile impedimento nella applicazione per la mancanza di reperibilità.

Una reperibilità che risponde ad una carenza “organizzativa” e di lungimiranza, COLPEVOLI entrambe, chiamiamola imprenditoriale in quanto già allora, il 30 gennaio, scrivevo su queste righe che le mascherine erano introvabili, al minuto, ma vi erano non pochi magazzini che ne erano abbondantemente forniti e che le stesse erano state fabbricate Wuhan, l’epicentro della pandemia.

E’ mancata la giusta filiera in quanto sino a quel momento di mascherine di protezione, sia nelle farmacie, sia nel commercio di “elementi di protezioni della salute sul lavoro”, se ne vendevano una ogni morte di papa per cui se ne tenevano in magazzino il minimo possibile.

Li, dalla base, ma sopra tutto dai vertici di comando dell’Italia è mancato quello “scatto” in avanti e non il solito sguardo sempre fisso al passato che in funzione dell’oggi ci avrebbe fatto risparmiare in uno stress della sanità CARENTE in gestione, in salute, in persone scomparse, in problemi psicologici e per quanto riguarda il futuro in quelli che saranno i problemi economici.

Non sono immuni da queste critiche anche gli scienziati ed i vertici dei nosocomi e della sanità che hanno inculcato nella gente delle news, quasi fake, sulla inutilità delle mascherine ed hanno messo, in video delle contraddizioni esibizionistiche e liti da Grande Fratello.

L’inutilità delle mascherine era sulla bocca di tutti, una certezza assoluta quando invece avrebbero potuto dare un contributo, non certo all’immunità assoluta, ma a rallentare lo spargimento troppo veloce del virus

Dal 30 gennaio, si è attesa la settimana scorsa per far mettere in produzione delle mascherine, nelle ditte convertibili di settore, in Italia. Se allora, comunque, i vertici del potere e della gestione dell’Italia, le avessero ricercate nel mondo oggi ne avremmo una sovrabbondanza nella disponibilità per gli stretti addetti ai lavori negli ospedali con quanto basta anche per la popolazione.

Quello che è COLPOSO è anche la descrizione che davano alla disposizione della distanza minima di 1 metro tra persone, in quanto di sicurezza per la ricaduta nell’aria di quanto emesso dalla bocca. Ora ammettono, quasi un inciso, che una mascherina o altro favorisce l’abbattimento di questa “dispersione”.

Lo stare a casa, che tanto ci viene inculcato, è di sicuro un cardine per il controllo nell’espandersi della Pandemia, anche se in casa la propagazione del virus tra chi vi abita non è a ZERO, anzi, a casa bisogna mandare poi tutti quelli che non hanno saputo prevenire per evitare di dover curare e morire.

CHI LE HA USI LE MASCHERINE O QUALCOSA DI SUCCEDANEO QUANDO DEVE ANDARE A FARE LA SPESA O ANDARE IN LUOGHI PUBBLICI.