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Dimenticato su internet uno dei progetti alternativi per la complanarina di Modena

Il progetto, redatto da SPEA, società del gruppo Autostrade, è relativo ad un’opera di grande importanza nel quadrante Sud-Est dell’impianto trasportistico della città di Modena. Tale opera, una strada a carreggiata unica a doppio senso di marcia, con caratteristiche velocistiche e prestazionali individuate dal D.M. 05/11/2001 come tipologia C1, collega la S.S 12 dell’Abetone e del Brennero con il casello di Modena Sud. Tale collegamento è risultato necessario dal momento che la S.P. 623 “Vignolese”, che al momento svolge la funzione di recapito del traffico da e per il casello verso la città di Modena, non è in grado di smaltire adeguatamente i volumi generati dal casello autostradale, con grave conflitto con la viabilità locale e quella di collegamento con le città di Spilamberto e Vignola.

Nella fattispecie del caso in oggetto, la soluzione proposta da SPEA prevede l’interruzione della via Medicine all’altezza del sottopasso con l’Autostrada A1 Milano-Napoli, andando quindi a generare un tratto di strada senza uscita a partire dalla rotatoria prevista a circa 1 Km di distanza in direzione Sud (figura 1)

Figura 1

Inoltre, l’asse di progetto va ad attestarsi in aderenza alla recinzione di un edificio sottoposto a vincolo da parte dei Beni Culturali, Villa Lonardi, già gravemente violata dalla costruzione dell’Autostrada A1, che ha spezzato in due parti il podere a servizio della Villa (figura 2). Lungo tutta la tratta aderente è previsto l’utilizzo di barriere fonoassorbenti di elevazione pari ad almeno 4,00 metri, creando quindi un grosso impatto visivo per i visitarori del monumento storico.

Figura 2

In ultima analisi si va a considerare anche la soluzione prevista per l’integrazione del nuovo asse con la viabilità esistente. La parte terminale dell’asse di progetto va infatti a confluire all’interno di una rotatoria che è a sua volta collegata a Nord con una rotatoria di grande diametro afferente al Casello di Modena Sud, e a Sud con l’esistente via Medicine, per un totale di 3 rotatorie nel raggio di meno di un Km. Tale soluzione, seppur cautelativa nei confronti delle velocità del traffico e certamente funzionale a una migliore canalizzazione dei flussi provenienti dalle diverse direzioni (a Est Spilamberto, a Sud San Vito, a Ovest Modena-San Donnino e a Nord il Casello), risulta certamente molto impattante dal punto di vista dell’utilizzo del suolo e poco pratica per chi, dal quadrante Sud, è diretto verso la città di Modena e all’abitato di San Donnino (figura 3)

Complessivamente, il tracciato di progetto prevede la demolizione di diversi fabbricati, sia in concomitanza con l’intersezione dell’asse principale con via Medicine, che lungo la parte terminale destinata a confluire nella rotatoria centrale (figura 4)

3. Alternativa di progetto

La soluzione qui proposta come alternativa a quanto presente nel Progetto Preliminare, prevede una decisiva modifica dell’ubicazione del tracciato e un diverso utilizzo del territorio.

Figura 5

Prima dell’intersezione tra il previsto nuovo asse e la Via Medicine, il tracciato di ipotesi andrebbe a posizionarsi parallelamente alla suddetta Via Medicine, a una distanza variabile da 200 a 300 metri, per un’estensione di circa 1 Km. 

La traiettoria seguita dal tracciato dal punto di scostamento dal progetto originale prevede due curve di raggio 400 metri. Al termine della seconda curva è prevista l’intersezione con Via Medicine per mezzo di una rotatoria di diametro esterno 50 m. Tale rotatoria va a sostituire quella originariamente prevista circa 100 m più a Nord, in direzione San Damaso. Il posizionamento del centro della rotatoria si avvale della mancanza di edifici lungo l’intersezione con la strada esistente per mantenere il centro in linea con l’asse originale, aumentando il livello di sicurezza dell’intersezione.

Succesivamente all’intersezione con Via Medicine, il tracciato procede verso Nord-Est andando progressivamente a sovrapporsi al tracciato di progetto, mantenendo una distanza uguale o superiore dalle pertinenze di Villa Lonardi, sottoposta a diversi vincoli di tipo architettonico e culturale. L’accesso alla rotatoria in corrispondenza del Casello con la A1 viene mantenuto nella stessa posizione senza sostanziali modifiche rispetto al progetto originale (Figura 7)

Viene mantenuta la demolizione di un fabbricato come da progetto preliminare, e ovviamente eliminata la rotonda intermedia prevista per ricevere il traffico da via Medicine.

Nel complesso l’alternativa di progetto qui presentata risolve le criticità emerse nel progetto originale, rendendo la nuova opera meglio inserita sia nel contesto architettonico di alto pregio garantito da Villa Lonardi, che rimarrebbe giustamente tutelato dall’aumentata distanza di realizzazione del tracciato, sia dal punto di vista urbanistico e viabilistico, garantendo la continuità di Via Medicine e il collegamento diretto dell’abitato della località La Busa con la comunità di San Donnino presente a Nord, senza costringere il traffico locale a mescolarsi con quello diretto al casello.