Max Verstappen deve solo fare il ragioniere in questo ultimo appuntamento del Campionato Mondiale Piloti per garantirsi il terzo posto nella classifica piloti alle spalle dell’accoppiata Lewis Hamilton e Valtteri Bottas.
Gli bastano 15 punti, a fronte di una eventuale vittoria del pilota monegasco della Ferrari, per garantirsi l’attuale posizione. Leclerc è il suo unico possibile avversario mentre Sebastian Vettel è fuori da ogni opportunità in tal senso.
In casa Ferrari devono aver chiarito le cose tra i due piloti con un intervento dei massimi vertici, dal presidente John Elkann in persona a Maranello, cosa molto significativa in un momento in cui è impegnato a livello degli accordi con PSA ed i problemi creati dalla GM, a Mattia Binotto e tutti i tecnici interessati che vorrebbero che questo fine settimana desse loro delle indicazioni basilari su cui lavorare in questi due-tre mesi invernali sulle power unit sull’aerodinamica.
Sul piatto della bilancia, di ognuno dei due piloti, è stata messa una mole enorme di dati relativi al G.P. del Brasile. In particolare quelli relativi ai momenti appena precedenti al fattaccio ed i due si sono trovati di fronte alle proprie responsabilità senza se e senza ma.
Ciò ha riguardato anche l’anomalia rappresentata dal tipo di contatto tra le due ruote (anteriore destra per Leclerc e la posteriore sinistra per la monoposto di Vettel) che ha portato ad avere un danno irreversibile alle sospensioni e conseguente, immediato, ritiro in poche decine di metri.
Cosa è successo in quei momenti è quanto mai riservato anche se i “rumous” , oltre alla differente massa i due pneumatici interessati, parlano di dati che sono chiarificatori ed inequivocabili per le responsabilità per entrambi i piloti, per il loro comportamento e per quello che avrebbero potuto fare per evitare il peggio che è avvenuto.