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Nel silenzio delle feste in via Ascari 55 a Maranello la vita è scandita dal rombo dei nuovi motori della Ferrari F1

Durante le feste di Natale, nella zona dove sono posizionate le sale prova motori della Ferrari F1, la quiete è stata costantemente interrotta dal lavoro dedicato alle simulazioni di prestazione ed affidabilità delle varie opzioni che i motoristi diretti da Iotti hanno pensato di realizzare per trovare quella che abbia la miglior base per gli sviluppi futuri nel limite del numero di esemplari utilizzabili nell’arco della stagione.

Le nuove determinazione dei regolamenti, a partire dalla maggiore disponibilità di carburante, dovrebbero consentire di superare agevolmente i 1000cv di potenza forse anche 1100, ferma restando l’opportunità di percorrere delle distanze superiori a quelle che vengono percorse nelle più famose 24 ore di durata (Daytona e Le Mans) per ogni esemplare utilizzabile.

Motori che hanno ben poco a che vedere con la tradizionale realizzazione dei motori stradali, anche quelli di più alte prestazioni. Per la realizzazione delle loro parti portanti, per avere la certezza degli spessori minimi, delle leggerezze e delle rigidità necessarie in quanto i motori devono sopportare gli sforzi demandati dalle sospensioni posteriori, in quanto si tratta di motori con funzione portante, i tecnici si sono dedicati alla progettazione e realizzazione da quanto messo a disposizione dell’industria aerospaziali e liberata dai limiti dettati dalla segretezza industriale del settore.

Queste novità dovrebbero consentire al progetto complessivo, il 670, e molto probabilmente monoposto SF72H per l’ufficialità forse affiancata dalla sigla SM, di recuperare nel confronto delle motorizzazioni della Mercedes che avevano già potuto approdare in pista e non solo visto che si mormora che per la fase finale del campionato mondiale alla gestione F1 nell’annata siano stati messi 20-30 milioni di euro di finanziamento extra budget da parte del board centrale.