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“Razzismo” nei confronti dei soli automobilisti. Nuova campagna mirata della Polizia Municipale di Modena per la sicurezza stradale, finalizzata in particolare a contrastare l’uso del telefono cellulare alla guida.

Ancora una soluzione che si potrebbe definire “razzista” nei confronti dei soli automobilisti. Solo loro, infatti, saranno al centro di un sistema restrittivo e selettivo di comportamento per chi è alla guida ed utilizza il telefono per parlare, scrivere messaggi o navigare sul web è purtroppo ancora molto diffuso e rappresenta una tra le principali cause di distrazione e di incidente stradale.

Controlli sacro e santi da effettuare sempre, controllo e sanzione, anche nei confronti dei motociclisti e dei ciclisti.

Per non parlare poi di quei pedoni che utilizzano le cuffie per ascoltare musica ed altro, estraniandosi da quello che succede sulla strada attorno a loro. E non li si chiamino ” elementi deboli” perché un automobilista che è coinvolto in un incidente con un pedone, anche e non subisce danni fisici, ne subisce di sicuro di psicologici che possono essere più gravi nel tempo.

L’intento della campagna è quindi scoraggiare gli automobilisti dall’uso scorretto del telefono cellulare durante la condotta di un veicolo.

Il controllo su strada verrà eseguito da pattuglie appartenenti alle Unità territoriali e al Pronto intervento della Municipale dislocate in varie zone della città al fine di presidiare tutto il territorio comunale.

La campagna che sta per iniziare rientra, più in generale, nell’ambito del programma comunale per la Sicurezza stradale che prevede interventi e azioni per sostenere e promuovere la mobilità sostenibile soprattutto in sicurezza.

I controlli mirati proseguiranno fino al 26 giugno. Nello specifico, il comportamento del conducente che durante la marcia fa uso di cuffie sonore o di apparecchio radiotelefonico impegnando l’uso della mano (quindi non solo per conversazioni) è sanzionato dall’articolo 173 del Codice della Strada che prevede, oltre alla sanzione pecuniaria di 161 euro, la decurtazione di 5 punti dalla patente, nonché la sanzione accessoria della sospensione della patente da uno a tre mesi se la violazione viene commessa una seconda volta nel biennio.