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G.P. di Monaco: che noia che barba che noia, piccolo ritocco dello spread a favore della Ferrari

Partiti nell’ordine come da qualifica (1-2-3-4), arrivati nell’ordine sempre come da qualifiche (1-2-3-4):Daniel Ricciardo, Sebastian Vettel, Lewis Hamilton e Kimi Raikkonen.

Così è andata in archivio anche questa edizione del G.P. più glamour dell’annata. Senza il ben che minimo clamore anche perché Verstappen non faceva parte della prima parte dello schieramento e si è dovuto scatenare nei sorpassi di piloti che di solito doppia soltanto.

Il poleman “smile” Ricciardo ha saputo gestire un grosso problema al cambio, che poteva fargli saltare i nervi a favore di Vettel che forse non ne ha intuito o non ne è stato informato adeguatamente, sulla carenza.

Il leader della Ferrari non ha potuto sfruttare la situazione per recuperare più dei soli 3 punti sul suo spread personale nei confronti di Hamilton.

Lo spread della Ferrari è migliorato di soli 5 punti.

D’altronde a Montecarlo se si ha un minimo di mestiere ci si mette in una posizione tale da chiudere ogni possibilità di sorpasso per mancanza materiale di spazio per effettuare una manovra in sicurezza.

Per questi stessi motivi è mancato il sorpasso di Raikkonen a Hamilton. In partenza, il finnico era dalla parte meno prestazionale della pista, sullo schieramento, e poi non ha potuto far altro che esserne l’ombra.

Risultato che potrebbe essere una macchia al rinnovo del suo contratto, mentre il suo avversario diretto, per guidare la seconda SF72H, Ricciardo, mette sul piatto della bilancia una prestazione superlativa che già dalle qualifiche ha fatto scattare un incremento pretorio d’interesse, per trattenerlo in Red Bull, da parte del boss austriaco proprietario del team, in persona.

Con la vittoria di oggi l’australiano è salito al 3° posto nella classifica piloti, quindi una posizione sempre più appetibile e con un sorriso più “smile” del solito .

Molto chiacchierata è la facilità con cui Ocon si è fatto superare, dopo il pit-stop per cambio gomme,da Hamilton e Bottas.

Situazione che sembra dare una conferma, inequivocabile, sulle voci relative all’ acquisto del team indiano da parte della Mercedes che ne risulta essere il maggior creditore, in una situazione economica troppo alternativa, per la fornitura dei motori.