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F1: massimo riserbo per le regole future

Per ora sono rimasti tutti piuttosto abbottonati per quanto riguarda l’incontro di martedì scorso tra Fia Liberty Media e squadre di F1. Gli argomenti sul tappeto erano e sono di quelli basilari ed importanti per il futuro. Una lunga serie di chiavistelli, quello più indigesto è quello relativo alla tipologia dei controlli necessari per evitare gli scoramenti per quanto riguarda il budget-cup. In ogni team la presenza di uno o due ispettori che abbiano fondate esperienze tecniche ed economiche.

La cosa non piace alle squadre. Questi ispettori esterni verrebbero a conoscenza di tutti i segreti sinora gelosamente coperti, per quanto riguarda le nuove soluzioni tecniche o le tipologie  per i materiali usati, Materiali sempre più sofisticati all’origine e spesso di provenienza aeronautica, da lavorare e necessari in funzione di una accoppiata imposta per regolamento,  percorrenza minima imposta per ogni singolo motore in una stagione, 7000 km. circa, senza lasciare per strada troppa potenza, anzi, andando ad incrementare il regime di rotazione di circa 300o giri minuti per arrivare a quota 15,000, necessaria anche per migliorare il sound che oggi è ancora un pò troppo “roco”.

Poi vi sono certi aspetti economici su cui Mister E aveva sempre saputo gestirsi in modo magistrale, in un divide ed impera coperto dal massimo segreto. I nuovi proprietari vogliono, anche i questa direzione, cambiare le carte in tavola e la ridistribuzione delle stesse. Chi ha dei bonus acquisiti storce molto il naso  anche perché, di solito, si tratta delle squadre che hanno le spese maggiori.

Altro tema, che ha una doppia faccia, è quello relativo alla tipologia delle riprese televisive che i nuovi proprietari del Circus vogliono con campi immagine più stretti. Si vuole far prevalere la parte agonistica della gara,  con un maggior risalto ai testa a testa, anche per l’ultimo posto in classifica, lasciando nell’ombra l’eventuale cavaliere solitario comodamente al comando indisturbato. I campi d’immagine stretti possono piacere molto alle squadre perché mettono in evidenza più marcata i singoli sponsor, presenti sulle monoposto, spesso con marchi caratterizzati da piccoli spazio, veri collage.

Dall’altra, la situazione si scontra con quelli che sono i desideri degli sponsor istituzionali e presenti lungo il tracciato in forme piuttosto varie. Qui, in passato, Ecclestone era stato molto chiaro con il proprio staff produttore di immagini ed anche con eventuali produttori “nazionali”: immagini larghe per favorire questi sponsor istituzionali che d’altronde hanno visto crescere in molte nazioni il costo contatto a fronte della presenza delle Tv a pagamento.