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F1: il Vettel pensiero di Jean Todt

Quanto avvenuto a Parigi lunedì scorso non poteva passare sotto silenzio da parte del presidente della Fia Jean Todt che aveva il mirino puntato da parte della Brittish F1 per quelle che sono state le sue decisioni che si sarebbero volute molto differenti .Lui, Todt, che non è certo persona “tenera e succube”,  ha considerato le scuse presentate da Vette per quanto concerne la sua ruotata ad Hamilton più che sufficienti per non dare un luogo a procedere. Decisione suffragata anche dagli altri membri della Fia presenti alla riunione, cui era assente Sticchi Damiani presidente dei ACI Italia. La sua presenza a Zeltweg non poteva esimerlo da esprimere il suo “vette pensiero”. Il non luogo a procedere deve essere interpretato come un cartellino giallo, molto giallo, del calcio. A conferma che: “Sebastian ha avuto diversi avvertimenti molto chiari. E non ce ne saranno altri, quindi non deve succedere altro. Se così fosse, allora le conseguenze sarebbero molto gravi”.

Todt ha chiarito la propria decisione: “Spetta al presidente della FIA decidere se un pilota deve o meno presentarsi davanti al Tribunale Internazionale – ha spiegato a Sky Sport – abbiamo ovviamente considerato anche ciò che è avvenuto lo scorso anno nel Gran Premio del Messico, anche se l’infrazione è stata di tipo differente, ed abbiamo visto che Sebastian è un grande pilota ma a volte non in grado di mantenere il controllo come dovrebbe”.

L’esperienza che Todt vanta nella sua lunga carriera di gestione di piloti e team lo ha portato a saper interpretare a quanto avviene in situazioni particolari, per tensioni del momento e della corsa al titolo iridato.

” Non significa che si debba concedere  ai piloti il diritto di fare qualsiasi cosa, ma bisogna anche tentare di capirli. È facile prendere decisioni o giudicare stando seduti dietro una scrivania, ma bisogna anche accettare che gli esseri umani possano avere delle emozioni”