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FERRARI F1

La Ferrari festeggia la festa della Repubblica lavorando a Fiorano su prototipi di pneumatici da bagnato con Giovinazzi

Fiorano: Come festeggiare l’anniversario della Repubblica Italiana? Per la Ferrari è passato lavorando a Fiorano, a tempo pieno con Antonio Giovinazzi al volante di una SF15T, per raccogliere dati su nuove tecnologie da applicare, nel prossimo futuro, sui pneumatici da montare sulle monoposto  nelle condizioni pioggia per la F1. Pneumatici talmente sperimentali che le misure sono state quelle utilizzate sino all’anno passato, non quelle attualmente a disposizione sulla SF70H ed avversarie. Questo per non dover utilizzare la versione Mule della monoposto della SF15T e per non dare adito a chiacchiere nel già “chiacchierato” ambiente della F1 in cui i test della Ferrari con gomme made in Italy non è che facciano saltare di gioia Mercedes & co. D’altronde la scelta della Ferrari è legata anche alla disponibilità di una pista, come quella di Fiorano, che ha un impianto di “irrigazione” asfalto che può arrivare sino alla presenza di acqua sull’asfalto simile ed  un “monsone” e di certo gli avversari non hanno certo piacere di venire a provare su questo tracciato con la possibilità di fornire informazioni ai tecnici della Ferrari, grazie al raffinatissimo sistema di cronometraggio esistente. Da quello che è trapelato si dovrebbe trattare di una raccolta dati talmente fine a se stessa che non dovrebbe avere un futuro, con una replica a breve scadenza. Sarà vero? Mah. Quello che insospettisce è che il test in mattinata è cominciato solo alle 9.02 quando in pista era arrivato, da qualche minuto, Mattia Binotto. Si è partiti con uno stint, su cui sono stati utilizzati  pneumatici da asciutto, miglior tempo in 8 giri 1’00″87. Poi, dopo le regolazioni del caso sulle sospensioni, a testa bassa in pista con un ritmo di lavoro che è stato sull’ordine dei 30 giri per ora, sempre con stint da 8 giri, sotto un sole che non ha lasciato pace con temperature oltre i 30 gradi. Fare termini di paragone con il cronometro è impossibile perché gli stint sono stati caratterizzati da serie di giri compresi sempre nello stesso secondo sino a scendere attorno ad un 1’10”  basso.