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Maranello sussurri e grida

Maranello: Come è “prassi” immemorabile, a Maranello e dintorni quando le cose non vanno bene alla Ferrari GES, ovvero sul reparto corse non viene issata e sventola la bandiera gialla con il cavallino rampante nero, simbolo di una vittoria ottenuta in una gara del campionato mondiale di F1, si scatenano sussurri e grida su quello che starebbe avvenendo all’interno del reparto stesso Una “lotta” intestina tra uomini un contro l’altro armato, accuse e recriminazioni anche in funzione di una pressione che Sergio Marchionne ha reso ancora più concreta e “silenziosa” Il Presidente si è esposto un po’ troppo ad inizio stagione “mal consigliato” dal punto di vista mediatico ed ora punta sul concreto. Molto concreto. Bisogna evitare i grandi coltelli, ovvero trasferimento ad altro incarico all’interno della struttura industriale, se va bene, o anche l’allontanamento definitivo. Licenziamento, che di solito non è mai tale e solitamente mascherato da dimissioni, salvo casi eclatanti come quello di  James Allison che lo si poteva definire “minestra riscelta” avendo avuto un passato in Ferrari, anche allora senza un seguito. Da domenica vi sono 4 match race per vedere di salvare una stagione, dal punto di vista platonico. Il secondo posto nella classifica costruttori è una chimera, solo un miracolo dei tecnici a Maranello, dei piloti e delle strategie in pista può far si che ciò avvenga. Recuperare 51 punti alla Red Bull che di vittorie ne ha già conquistata una in stagione, e con un  Adrian Newey ritornato a gestire al 100% la parte tecnica della F1 dopo le distrazioni iniziali in altri settori dell’ engineering inglese richiede una serie di concomitanze trascendentali,. Un risultato economico. Per arrivare alla vittoria non è sufficiente una progressione tecnica difficilmente immaginabile,   ma bisogna ipotizzare una perdita assoluta di competitività ed affidabilità da parte della Mercedes. O, in alternativa, un a lotta fratricida e suicida da parte di Rosberg ed Hamiltonin un corpo a corpo che li portasse fuori dal podio. Il tutto presupponendo di essere li pronti ad incalzare e sfruttare la situazione, davanti alla Red Bull. Altrimenti anche i risultati in zona bassa, del podio, non sono sufficienti a recuperare una tale differenza punti, almeno 13 punti  a gara. Stesso discorso vale per i piloti, Vettel in particolare, alla sua stagione meno proficua degli ultimi anni. Prestazioni a parte, sia dal punto di vista motoristico, che sembra ormai essere arrivato al massimo, bisogna riguardare il discorso dell’affidabilità che si è affiancata di recente, alle intemperanze dei piloti per perdere posti sullo schieramento di partenza. Una vittoria è indispensabile per evitare di dover festeggiare un 70° anniversario della fondazione della Ferrari a bandiere “ammainate”. Non solo. Tutto questo lavoro deve essere interattivo. Ovvero far progredire nuove idee ed interpretazioni tecniche in funzione del progetto della monoposto da utilizzare per il prossimo anno. Il progetto deve essere caratterizzato  dalla giusta interpretazione del gran numero di variabili tecniche previste previste dal regolamento tecnico della Fia,Per primo  partire dalla utilizzazione dei nuovi pneumatici, decisamente più larghi nell’impronta a terra, Mentre le F1 devono correre rapide in pista, altrettanto rapida deve essere l’interpretazione di ogni risvolto tecnico per poter dare un punto zero per cominciare a definire il progetto e la costruzione dei suoi componenti.