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Ferrari quante novità “segrete” sulla SF70H per il G.P. di Spagna

Maranello: Ultime rifiniture sulle due monoposto da spedire al massimo mercoledì mattina per la Spagna. Un lavoro quanto mai intenso che nella scorsa settimana ha coinvolto entrambi i piloti sul circuito del Mugello dove la squadra ha cercato di perfezionare e coordinare i movimenti della ventina di meccanici deputati alla gestione nel pit-stop del cambio gomme. Il lavoro è stato svolto con le stesse “strutture” che vengono utilizzate sui campi di gara. Per questo la squadra corse ha dovuto approdare al Mugello. Un circuito vero. Dalla trasferta toscana la squadra è rientrata nella nottata di venerdì, mentre il materiale di supporto è stato subito allestito per la spedizione in Spagna dove si trova già quanto necessario perla logistica. I nuovi motorhome, l’allestimento dei box e per ultimi i mezzi che porteranno le monoposto ed i ricambi da posizionare nel retrobox il più vicino possibile ai garage vista la spola necessaria tra le due unità. Già al Mugello, sulla SF70H da utilizzare in Spagna, sono apparsi i numeri di dimensioni maggiori come richiesto dalla Fia sulle sollecitazioni raccolte dal pubblico presente sui circuiti e dai telespettatori. Con questa soluzione i singoli piloti saranno individuabili con la massima facilità. A queste “esteriorità” si aggiungono le segrete cose: ovvero quei componenti che si sono già sviluppati in finzione delle risultanze raccolte nelle prime gare e da abbinare con quelli che verranno disponibili successivamente sempre dopo un confronto tecnologico delle risultanze riscontrate. Per prima cosa i tecnici hanno cercato di rivisitare il peso anetto della monoposto che, sommato ai pesi del pilota e di qualche altro componente obbligatorio devono raggiungere il peso minimo di 728 kg. richiesto dal regolamento. Dove si è visto che la cosa era possibile si sono rivisti i pesi di alcuni componenti in modo da ottenere due “piccioni” con una fava. Avere l’opportunità di utilizzare delle zavorre più consistenti, trovare una posizione del baricentro il più in basso possibile. Per quanto riguarda l’aerodinamica si sta cercando di abbinare la maggiore efficienza del carico da dare al suolo anche alle basse velocità con la minore resistenza possibile all’avanzamento. Ovvero, per quest’ultimo dato, ridurre la percentuale di potenza estrapolata dl motore e da dedicare all’avanzamento a fronte della velocità massima che si può e deve raggiungere. Si è lavorato anche sugli apparati meccanici con gli stessi scopi e sulla gestione del sistema di partenza per evitare i “disastrosi”, per il risultato finale, inconvenienti lamentati in Cina. Qui si deve trovare la giusta amalgama tra l’aderenza meccanica, da garantire ai pneumatici alle basse velocità di partenza ed il funzionamento csimbiotico tra motore endotermico e quelli elettrici che in accelerazione esprimono il massimo della loro essenza tecnologica.