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Non distraete il pilota S.Devota pensaci tu

Proprio nel momento in cui Charles Leclerc si appresta a scendere in pista, sul circuito di casa, su di lui si stanno accentrando troppe voci, sussurri e grida. Il tutto proprio su un tracciato che si può definire ” maledetto” in quanto, sia il successo sia un risultato di rilievo, gli sono sempre stati negati.

Chissà se, per questo, il monegasco sia andato in pellegrinaggio alla cappella di S.Devota che dà il nome e protegge la prima curva del tracciato, prima della salita verso il Casinò, per chiedergli la grazia, ben sapendo che sino ad ora, in stagione, la Red Bull si è dimostrata oltre modo competitiva, per tuti, non solo per lui.

La cappella dedicata a S.Devota si trova all’estremo dello spiazzo che funge quasi da via di fuga all’esterno della prima curva in cui, per avere la certezza di passare indenni, bisogna partire perfettamente e dalla pole, al massimo dalla prima fila. Tutto il resto è a rischio ed ancor oggi spiccano le immagini di monoposto che volano a mezz’aria coinvolte in tamponamenti fatti o subiti.

Grazie anche alla triste e mancata effettuazione del G.P. di Imola in Ferrari, come pure nelle altre squadre, vi è stato meno lavoro da fare per “rialzare” le monoposto e ci si è potuti concentrare appieno a questo iconico appuntamento che parte da domani e non più da oggi come nel passato, quello storico.

Un lavoro certosino che sembra aver dato riscontri positivi, al simulatore per quanto riguarda il ritocco dei particolari in Ferrari, senza andare a stravolgere la monoposto, in attesa della gara di Spagna. Alcuni team, avversari invece, hanno preso, armi e bagagli, con gli aggiornamenti già previsti per Imola, interventi sostanziali, per testarli nel tracciato più anomalo del campionato.

Tutti, chi più chi meno e la SF-23 non fa eccezione, sono intervenuti per dare il maggior carico possibile, in particolare sull’anteriore, per garantirsi la precisione millimetrica nelle traiettorie ben sapendo fin dove ci si deve arrischiare tra i micidiali marciapiedi e guard rail in cui non si può dare spazio all’errore.

Mentre i tecnici sono intervenuti sullo spoiler anteriore aggiungendo un piccolo profilo per avere più carico e sul posteriore con alcuni accenni sulla regolazione della sospensione posteriore, i componenti della “crew” che devono intervenire nei pt stop, hanno intensificato gli allenamenti perché proprio i decimi di secondo che riusciranno risparmiare nei loro interventi possono essere basilari per decretare un rientro in pista in una posizione migliore, quando si sa che il sorpasso è una manovra azzardata.

Anche gli strateghi si sono concentrati nel simulare le varie opportunità per evitare, in particolare, che i pit stop tra i due piloti siano troppo ravvicinati e si ostacolino, anche solo per i tempi necessari , a vicenda.

L’asseto stimato e concordato, nonché le tempistiche nell’utilizzo delle varie tipologie di battistrada, sono state al centro di prove e conferme. Comprese le simulazioni per l’ingresso della Safety Car e l’arrivo, o presenza iniziale, della pioggia che sembra che sarà una compagna sgradita nel fine settimana, secondo meteo France.

Stando alle voci da Maranello, tutto quanto ha una correlazione tecnica non ha segreti. La cosa più importante è che il monegasco sappia estraniarsi dal mondo che lo circonda e pensi solo a fare la propria corsa in acque tempestose.