Una delle caratteristiche di base dei progetti delle monoposto che scenderanno in pista per la prossima stagione della F.1 è rappresentata dalla sintesi nella presenza sincrona tra la massima rigidezza e la massima flessibilità in funzione della componente cui si presta l’attenzione in quel momento con l’interposizione della leggerezza e come la stessa viene distribuita.
Si sa che Haas e Ferrari hanno già superato il test nell’omologazione di sicurezza imposto dalla FIA, affinché una monoposto possa scendere in pista in qualsiasi momento in cui rappresenti la sua iscrizione al campionato del mondo.
Delle altre squadre non si hanno ancora notizie, ne ufficiose ne ufficiali in quanto questo è il primo momento chiave della stagione. L’ esemplare di monoposto omologato è quello in cui si sono espressi i concetti base in cui, a parte la rispondenza a quanto imposto come minimo da parte della FIA, vi sono gli altri parametri relativi alla ricerca di quel peso minimo netto.
Netto a fronte dell’opportunità di poter poi lavorare con la massima ampiezza nell’utilizzazione delle zavorre, tutte da posizionare il più in basso possibile per ottenere gli aggiornamenti di adeguamento ad ogni singolo tracciato.
Da una parte si è dovuto lavorare per avere la massima rigidità a fronte delle torsioni di tutto il sistema trasversale e delle flessioni lungo l’asse longitudinale.
Dall’altra, ma qui il tempo non ha limiti di scadenza e potrà proseguire per tutta la stagione, si deve lavorare sulla aeroflessibilità dei materiali, o come gestire l’utilizzazione in “tessitura” degli stessi, a fronte delle velocità di punta da raggiungere ed alleggerire l’effetto del drag, all’avanzamento.
La FIA sembra aver annunciato che le prove statiche con i pesi da applicare per controllare le flessioni di alcune delle componenti di base non dovrebbe subire ulteriori incrementi durante la fase di controlli nella fase pre e post gara.
Ecco allora che lo studio e l’applicazione dell’ aero flessibilità diventa una nuova pagina di lettura da parte dei progettisti facendo anche ricorso alle nuove tecnologie e nuovi materiali che risultano di anno in anno liberi dai limiti d’utilizzo extra militari ed aerospaziali.